"Lo Stato non farà passi indietro".
Silvio Berlusconi parla al termine della riunione che, in Prefettura a Napoli, lo ha visto al tavolo con le forze dell'ordine della città. L'emergenza rifiuti, secondo il presidente del Consiglio, nasce dal fatto che "troppe volte lo Stato si è fatto indietro quando invece doveva essere in prima fila nella difesa della legalità. Basta con l'anarchia", dopo gli episodi di "minoranze organizzate che lo Stato non ha inteso contrastare con fermezza".
"La soluzione in tre anni". Berlusconi dà un termine allo smaltimento dei rifiuti: "Il piano è il meglio che si può fare, non certo in tempo breve, ma nel giro di tre anni. Dobbiamo trovare delle discariche per smaltire le 7 mila tonnellate che si producono ogni giorno. Le discariche andranno assistite dai termovalorizzatori. Fino alla costruzione dei termovalorizzatori dovranno essere aperte le discariche, e il decreto ne individua di nuove".
"La superprocura si farà". Sulla superprocura, Berlusconi ribadisce la linea dell'unificazione sotto un'unica regia: "Bisogna unificare perchè si eviti che singoli magistrati locali possano rompere il circuito positivo, spezzando l'anello per risolvere la situazione rifiuti: è importante che ci sia un'unica responsabilità in grado di prendere decisioni. Auspico - ha detto il primo ministro - che anche coloro che hanno prodotto provvedimenti che hanno toccato esponenti della Protezione Civile per alcune loro azioni nell'ambito della lotta ai rifiuti non si ripetano più".
"Chiaiano si farà. Gli oppositori dal giudice". E chi si opporrà alle discariche? Berlusconi è stato irremovibile: "Chiaiano si farà. Tutte le nostre relazioni tecniche ci indicano che la cava è adeguata. Qualcora si decidesse di aprire la cava, sarà dichiarata zona militare, difese da soldati e chi si opporrà alla gestione della discarica sarà perseguito come persona che ha commesso un reato".
Fiducia a Bertolaso: "E' un uomo vero". Ampia e incondizionata fiducia al sottosegretario per l'emergenza: "Fortuna che Bertolaso è un uomo vero, non si è fatto intimorire né demotivare". Chiaro il riferimento alla recente indagine della procura di Napoli che ha inquisito 25 tra funzionari della Protezione civile e rappresentanti delle aziende impegnate nello smaltimento dei rifiuti: "L'inchiesta ha demotivato alcuni - ha ammesso il premier - ma non Bertolaso".
(Repubblica on line)
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