lunedì 23 giugno 2008

Pd, scontro per la segreteria

Mentre tra sabato e domenica è stata avviata l’apertura dei circoli nei comuni, si apre per il Pd una settimana decisiva. Sabato ci sarà l’assemblea provinciale ma un’intesa su un segretario condiviso non c’è. Oggi torna a riunirsi il «tavolo dei volenterosi»: tutti i big del partito si vedranno per riprendere un discorso avviato dieci giorni fa ma arenatosi sulle buone intenzioni. Ci saranno Luigi Nicolais e Luisa Bossa, Andrea Cozzolino e Antonio Marciano, Salvatore Piccolo, Pasquale Sommese, Eugenio Mazzarella e Emma Giammattei, Peppe Russo, Teresa Armato, Felice Iossa, Annamaria Carloni, Donato Mosella. Il documento proposto dieci giorni fa per superare le lacerazioni del 14 ottobre, pur condiviso, non è stato sottoscritto da tutti perchè quando il discorso si è spostato sulla scelta del segretario le distanze si sono nuovamente allargate. La riunione di stasera servirà innanzitutto a capire se vi sono i presupposti per arrivare a una soluzione unitaria o se invece il Pd napoletano dovrà prepararsi a una nuova conta. Sempre che Roma consentirà un’ennesima spaccatura perchè questa volta dal loft di Sant’Anastasia sono partiti messaggi chiari. «Senza un accordo si rischia il commissariamento», aveva detto Giuseppe Fioroni a Napoli. «In situazioni locali difficili non bisogna avere pudore nell’entrare e decidere», ha ammonito Franco Marini. L’unica certezza è che il segretario sarà un ex Ds: è un riequilibrio frutto della scelta che portò Tino Iannuzzi (ex Margherita) alla segreteria regionale. L’area bassoliniana chiede quella segreteria che aveva già vanamente inseguito a novembre quando il suo candidato Angela Cortese fu sconfitto per i voti dell’area Nicolais confluiti sulla Giammattei. Andrea Cozzolino fa sapere che non sta lavorando ad alcun sostegno intorno al suo nome per un motivo molto semplice: non è candidato. Ma in realtà quello dell’assessore regionale resta uno dei nomi forti che l’area bassoliniana potrebbe mettere in campo. Gli altri sono Antonio Marciano e Diego Belliazzi. Su questi nomi sarebbero pronti a convergere gli ex demitiani guidati da Angelo Montemarano. Ma sul terreno, al di là delle buone intenzioni del documento proposto dieci giorni fa, stanno ancora tutte le scorie delle primarie e la «linea della discontinuità» evocata dalla Giammattei nel momento in cui ha ammesso che il «mio compito è finito» resta un confine al momento invalicabile. Da Salvatore Piccolo all’area Mazzarella, da Nicolais a una parte dei rutelliani non c’è voglia di sostenere un bassoliniano (tanto che l’ipotesi di una candidatura dell’ex ministro o della stessa Giammattei non è esclusa) mentre l’area Sommese è alla finestra e nei giorni scorsi ha fatto anche balenare l’ipotesi di poter candidare un proprio esponente. Stasera bisognerà verificare se e fin dove si spingerà la politica dei veti incrociati. Ma intanto c’è chi sta già pensando a una terza via: proporre un segretario di garanzia, individuandolo tra alcune figure storiche della sinistra (visto che dovrà essere un ex ds) napoletana. (Paolo Mainiero il Mattino)

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