giovedì 11 marzo 2010

Montuori: «Chiedo scusa alla famiglia, non volevo offendere nessuno»

Nota sul diario di studente disabile, il docente della media Scarlatti invia messaggio alla madre del ragazzo

Vico Equense - «Chiedo scusa alla famiglia ma non era nelle mie intenzioni offendere né il ragazzo, né i genitori». Con queste parole l’insegnante di sostegno Mimmo Montuori spiega il gesto di qualche giorno fa che ha scatenato grande rabbia nella signora Anna Alvino, madre di S. V., alunno della media Alessandro Scarlatti di Vico Equense, plesso di Massaquano. Il docente, che per diciotto ore settimanali è vicino al ragazzo, curandone gli aspetti comportamentali e didattici, ha scritto sul diario dello studente un avviso rivolto alla famiglia: “Gentile signora, poiché S. continua a fare pipì fuori dal water e in questo momento la scuola per motivi economici non ha detersivi per pulire, vi raccomandiamo di fare attenzione a questo particolare. Se dovesse continuare la signora bidella non può pulire e dovremo agire in modo diverso”. Messaggio che Mimmo Montuori ha scritto sul diario dell’alunno per poter comunicare con la famiglia. «Spesso lascio questo tipo di comunicazioni – spiega il docente – perché è il modo più rapido e diretto per informare costantemente la famiglia sui problemi che mostra il ragazzo. È importante tenere aggiornati i genitori sulle sue condizioni in modo che possano vigilare su eventuali regressi e aiutarci a capirne le motivazioni. Poco tempo fa, ad esempio, grazie a questo rapporto di collaborazione con la madre siamo riusciti ad individuare le cause di alcuni comportamenti del ragazzo, da ricercare nella perdita del nonno. Nel caso specifico del messaggio relativo alla pulizia del bagno ho parlato anche della scarsa disponibilità di detersivo da parte della scuola perché quel giorno la bidella non sapeva come fare per igienizzare l’ambiente poiché il plesso non aveva prodotti opportuni. Successivamente è emerso che si è trattato soltanto di un errore di distribuzione perché la segreteria disponeva del detersivo richiesto. Quando la mamma mi ha chiesto spiegazioni ho scherzato sull’accaduto, cercando di sdrammatizzare e dicendo che l’unica soluzione sarebbe stata fare una colletta. Ma non era mia intenzione ferirla. È stata una frase detta anche alla luce del rapporto di collaborazione e confidenza che c’è con la famiglia». Ma la signora Anna ha reagito molto male a quest’ultimo messaggio, inteso come un’offesa. «Per me ha rappresentato un’umiliazione non indifferente – ha detto la donna -resa ancora più grande dalle parole del docente quando ho chiesto spiegazioni. Mio figlio soffre di un ritardo cognitivo relazionale e con mille sacrifici cerchiamo in famiglia di stargli vicino e fargli superare le difficoltà che la sua malattia comporta. Mi aspetto, però, che anche la scuola e il suo insegnante di sostegno facciano lo stesso. Invece non mi sembra che stiano adottando il comportamento più adeguato, anzi. Agli avvisi che il docente lascia sui quaderni, mio figlio a casa reagisce strappando tutto e lanciando i fogli in aria». (Ilenia De Rosa il Giornale di Napoli)

1 commento:

Anonimo ha detto...

non vi erano dubbi sul tuo operato.....