giovedì 28 ottobre 2010

Sorrento, «fuga» di medici a rischio il pronto soccorso

Sorrento -Desta sempre più allarme sociale l’emergenza che attanaglia gli ospedali riuniti della penisola sorrentina. La carenza di personale medico, infermieristico e anche amministrativo ha raggiunto soglie preoccupanti che mettono a rischio i servizi per l’utenza. «Nei prossimi giorni – dice Giuseppe Staiano, responsabile della locale sezione del Tribunale per i diritti del Malato – altri quattro medici lasceranno il pronto soccorso del Santa Maria della Misericordia di Sorrento, per cui le prestazioni continueranno a essere assicurate da soli quattro camici bianchi, di cui due in servizio ridotto: in questo modo si rischia la paralisi dell’assistenza d’emergenza». Ulteriori defezioni che vanno ad aggiungersi alle vecchie carenze di 12 medici e 42 paramedici che già si registrano da tempo tra i presidi di Sorrento e Vico Equense. A creare preoccupazione non è solo l’allarme legato al personale, ma anche la logistica. «L’allocazione già improbabile delle divisioni di chirurgia e medicina sullo stesso piano del presidio sorrentino ha raggiunto limiti assurdi – aggiunge Staiano - Infatti, dati gli spazi esigui e il gran numero di ammalati, non solo si ricovera la gente sulle barelle, ma addirittura vengono collocati nelle stesse stanze malati dell’una o dell’altra divisione con gran rischio per tutti». Da questa serie di motivazioni nasce l’appello per una presa di posizione comune che il Tribunale per i diritti del Malato ha inviato al senatore Raffaele Lauro, all’assessore provinciale Piergiorgio Sagristani ed ai sindaci della penisola sorrentina e di Positano. Politici ai quali giunge la sollecitazione dei responsabili del sodalizio ad intervenire compatti per chiedere con voce unitaria la risoluzione dei problemi: «Dobbiamo organizzare azioni incisive e soprattutto eclatanti perché la salute è un bene comune ed un diritto di tutti». Rimostranze che i rappresentanti del Tribunale per i diritti del Malato intendono rendere pubbliche attraverso una grande manifestazione di piazza. Al momento si stanno raccogliendo le adesioni: «Se arriveremo a mille sottoscrizioni indiremo il corteo che potrà in tal modo ottenere la considerazione necessaria da parte delle istituzioni». Per sindacati, operatori e residenti, è importante adesso che le strutture della penisola non vangano dimezzate e non vengano impoverite causando danni e disagi agli utenti. (Massimiliano D’Esposito il Mattino)

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