lunedì 25 ottobre 2010

Boscoreale/Terzigno: repressione e menzogne

Erano ancora tutti lì i segni della rivolta su via Zabatta, la lunga strada che da Boscoreale porta a Terzigno, fino alla cosiddetta rotonda di via Panoramica, dove i manifestanti dei comitati civici, che hanno il loro presidio permanente, hanno impedito a circa 100 autocompattatori di scaricare nello sversatoio dell'ex cava Sari. Segni inequivocabili di una rivolta popolare, un´intifada che ha avuto i suoi picchi di violenza e che forse ne avrà ancora, ma che è soprattutto una legittima protesta di quattro comuni, Boscoreale, Terzigno, Boscotrecase, Trecase contro il dictat del Governo a sversare nella Cava Sari e contro la folle idea di realizzare (come si sta già facendo) una seconda discarica in località Cava Vitiello. Man mano che si percorre la strada, sembra che sia esplosa una bomba di monnezza: la spazzatura è dappertutto, sulla carreggiata, sui margini della strada. Copertoni bruciati, grosse pietre, montagne di rifiuti, poi - come un fantasma, la carcassa bruciata di un autocompattatore, più in la quella di un´auto capovolta ed incendiata, poi un pino abbattuto. Hai la sensazione che stai in una zona di guerra. E´ la prima impressione, la più brutta. Poi, lasciata la macchina, si arriva alla rotonda dove hanno portato la famosa ghirlanda di fiori, ormai appassiti e secchi, per il funerale di quella terra. Ci sono giovani dei centri sociali o comunque di quell´area con videofonini e videocamere che fanno interviste a chiunque abbia qualcosa da dire e scaricare in simultanea su You Tube quelle facce, quei discorsi, quella disperazione, ci sono intere famiglie, persone anziane, tante, tantissime donne, molte mamme con i loro figli. Tutti discorrono, commentano soprattutto le menzogne diffuse dalla televisione e in fatti in molti se la prendono con alcuni giornalisti di RAI 2 che tentano di fare riprese, li allontanano al grido di "venduti, servi, vergogna" e su tutto e tutti, la presenza minacciosa della polizia in assetto di guerra: manganelli, elmetti scudi, lacrimogeni. Quella gente è lì a manifestare il proprio sacrosanto diritto di non avere i rifiuti di tutta la Campania e forse anche quelli tossici di molte industrie del nord, sotto il proprio naso. Berlusconi dice che a Terzigno tutto e circoscritto a pochi facinorosi. Chissà se almeno ha un´idea precisa di dove si trovi questo paese del vesuviano che la storia recente ha visto distrutto ben tre volte dal vulcano "Vesevo". Mi sento emotivamente vicino a quella gente, non riesco a non pensare all´indecente disegno governativo di distruggere una terra già provata, di non avere assolutamente riflettuto che quella è un´area protetta, un parco naurale: il Parco Naturale del Vesuvio. Non riesco a non pensare alle schifose menzogne cha passano per televisione proferite da gente come Borghezio o Maroni, sul nord civile e sul sud violento Non riesco a non pensare che quella gente è stata abbandonata da tutti : ingannata dai partiti di governo, prima e poi, e dimenticate da quelli della cosiddetta opposizione, pronti a laconici messaggi contro la violenza dei facinorosi. E´ scesa la sera, cala un umido freddo, la gente è tutta lì che presidia, poi improvvisamente i fari blu dei furgoni e fuoristrada blindati dei reparti mobili della Polizia di Stato in assetto antisommossa, passano tra le gente che fischia e urla vergogna, vergogna: due, sei, dieci, non li conto, sembra un´arrogante dimostrazione di intimidazione contro una popolazione inerme. Sta per cominciare un´altra notte. (Franco Cuomo)

Nessun commento: