sabato 15 settembre 2012

Riaprire i termini per la costituzione dei Parchi regionali delle acque minerali e termali

“Sono trascorsi tre anni dalla Legge che vide in Regione Campania la nascita dei Parchi delle acque minerali e termali. Una importante iniziativa con la precisa finalità di tutela ambientale e del territorio e programmazione economica di sviluppo del comprensorio stabiese, a cui i Comuni erano chiamati ad aderire trascorsi i 60 giorni dall’entrata in vigore. Questa legge che presentai insieme ad Oliviero seguiva la mia legge sulle acque minerali ed aveva lo scopo di tutelare i due bacini idroponici più importanti della Campania: Castellammare di Stabia e l’area di Riardo (CE). Successivamente in tempi brevi, comuni, enti ed amministrazioni dell’area casertana realizzarono ciò che la norma prevedeva. Per Castellammare la storia proseguì diversamente. L’Amministrazione guidata dal sindaco Vozza approvò l’atto deliberativo in sede di Giunta. Lo stesso doveva essere convertito in Consiglio Comunale ma eravamo a fine consiliatura. Tale atto non riuscì ad essere ratificato in Consiglio. Ad oggi, nonostante siano trascorsi 3 anni, manca ancora l’approvazione del Consiglio, i termini sono scaduti e Castellammare è fuori dal parco. Va precisato che trattasi non di creazione di altra infrastruttura ( il costo sarebbe stato pari a zero) ma di tutelare solo ed esclusivamente la città delle acque. Detto ciò, non vogliamo alimentare nessuna polemica: siamo consapevoli che l’iniziativa, secondo il nostro modo di vedere le cose, supera qualsiasi steccato ideologico, misere appartenenze e solite convenienze, in gioco c’è la volontà di poter costruire una prospettiva concreta di sviluppo e di tutela dell’intera area stabiese - afferma il Responsabile Enti Locali di Sel, Tonino Scala - Un Parco a costo zero il quale può rappresentare una fondamentale opportunità di sviluppo economico e di tutela ambientale. Di fatti, la nostra Città, vanta nel suo bacino idrico, la presenza di ben 28 sorgenti di acque minerali differenti. La costante composizione fisico-chimica, che ha conferito ad ognuna di queste acque distinte proprietà terapeutiche e l'abbondante gittata delle fonti, consentono di eseguire cure termali per numerose patologie. Chiederemo alla Regione di riaprire i termini di quella proposta di Legge che venne approvata nel lontano 2009, per dare un impulso determinante alle vocazioni territoriali dell’Alto Casertano e dello straordinario patrimonio idrologico di Castellammare. Il consigliere regionale Gennaro Oliviero, capogruppo del Partito Socialista presenterà una legge per richiedere la riapertura dei termini previsti in modo che Castellammare possa avere un’altra possibilità e nella speranza che questa opportunità unica non venga persa per una seconda volta”

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