mercoledì 11 gennaio 2017

La teoria “dell’omm è omm”

Giancarlo Giannini 
di Filomena Baratto

Vico Equense - Un mio amico usa sempre dire che “l’omm è omm” e lo dice con tanto gusto che ci perdiamo tra le risate senza nemmeno inoltrarci nel suo contenuto. Per questo mi sono affidata alle pagine della mia Tesi di Laurea dal titolo: ”La misoginia nella Disciplina Clericalis” sperando di trovare nessi tra la novellistica medievale e la teoria in questione. Credo che adesso gli sfaterò un mito o forse, chissà, glielo rafforzerò. La Disciplina Clericalis è un testo medievale scritto da Pietro Alfonsi, un ebreo convertitosi al Cristianesimo nel 1106 per poter scrivere in Spagna. Come si può ben arguire, il tema è l’avversione alle donne. Dalle nostre parti la teoria la conoscono giovani e anziani. E tutto nasce da un equivoco tra le pagine della Genesi, in quel giardino dell’Eden con i nostri antenati: Adamo ed Eva. L’uomo, allora, se ne stava tutto soletto nel suo Paradiso così il Signore volle porre fine alla sua solitudine mettendogli accanto Eva. Chissà perché il nome Eva evoca un prototipo moderno, Jessica Rabbit , invece non fu così. La poverina dovette subire il parto da una costola, dico, dalle ossa del torace e forse a quel tempo più che una miss, aveva sembianze di una cavernicola. E’ stato questo “contrattempo”, della nascita di Eva in un secondo momento, a scatenare il pregiudizio. Sì, tutti, ma proprio tutti, hanno pensato che la donna fosse materiale di seconda mano, oggi diremmo “appezzottato”: uscita da una costola.
 
Adamo però non l’ha partorita come farà lei in seguito, no, lui ha avuto un aiutino dal Signore, ci ha messo di suo la costola, insomma un osso e la donna viene fuori da quell’osso. Successivamente la colpa fu tutta di San Paolo, che nella famosa lettera agli Efesini disse che le donne devono sottomettersi ai mariti. Ecco la pietra miliare, si, per la prima volta la donna è vista come subalterna all’uomo. La stessa cosa accade quando nascono i gemelli, quello che nasce dopo è secondo. Eva fu seconda, non c’è verso, nacque prima Adamo e già qui possiamo intravedere i germi della teoria “dell’omm”. Quest’uomo vede minacciata la sua libertà da una tipa che più che fargli compagnia sembra sia nata per rovinargliela. Lei procrea, lei può accudire i figli, lei può accogliere l’uomo, lei… sempre lei, e da qui, come quei giochetti passa parola che tu parti dicendo “ti amo” e finisci dall’altra parte dove si interpreta “ti odio”, la cosa si è ingigantita tanto che ancora oggi la donna, come da teoria, è seconda. Se chiediamo ai nonni come era la nonna nei tempi passati, la prima cosa che dirà è che era ubbidiente, cioè una donna che stava al suo posto, non parlava ed era muta, perché si sa, che quando parla, fa guai. Ma se chiediamo al nipote cosa pensa della sua ragazza risponderà che la tiene sotto “lo schiaffo” espressione colorita che è tutto un programma. Ma la storiella “dell’omm è omm” è uno stile di vita più che un assioma. Si, con “l’omm è omm” l’uomo non solo è al di sopra della donna ma questa deve anche accondiscendere a quello le dice. E qui parte l’arte. L’uomo non deve pregare nessuno, non chiede mai, si lascia desiderare. E quando dico questo, per piacere non pensate all’uomo interpretato da Giancarlo Giannini nello splendido “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”. No! L’uomo di questa teoria vi accompagna passo passo su quello che vuole, facendo in modo che la donna arrivi da sola al suo intento. Ma non è scortese, né violento, lui è solo il “papabile” che vi fa cadere nella pentola cuocendovi a fuoco lento. L’uomo o meglio “l’omm” non risponde se non gli conviene, non si impegna se non ne vale la pena, non si pronuncia se non è proprio necessario, fa finta di non essere interessato, è sempre ben informato. L’uomo, “omm” si comporta con la donna, in ogni ambito di vita, come un dolce prepotente, un bambino viziato, un accentratore e un supervisore. Se tu devi uscire, lui sonda i chilometri che devi fare, il vestito indossato, il rossore sul volto. Se ha piacere di stare con te, è gentile fino all’inverosimile quasi a farti chiedere quali scuole abbia fatto di galateo e come mai tu abbia dimenticato la sua raffinatezza. Se sei la persona interessata, marca stretto come un calciatore, e da questo punto di vista, il calcio serve loro per allenarsi a marcare le donne. Se ci tiene a te, fa terra bruciata intorno fino a che ti rendi conto che sei chiusa in una gabbia, ma lui continuerà a dirti che sei libera di fare ciò che vuoi, solo che ti ha chiuso dentro e si è preso pure la chiave. Se pensi di avere voce in capitolo dicendo la tua, ti farà parlare fino all’infinito per poi fare quello che aveva in mente senza nemmeno chiederti un parere in proposito. E poi chiedendo in giro a qualche persona che cosa intende per l’omm è omm, la risposta è stata che l’uomo è cacciatore con un fucile sempre carico, e vi risparmio il significato o quello che ha aggiunto; e che l’uomo add’a fuì, a casa gli cade ‘ncapa, nun sta mai fermo, nun è mai cuntento, vo tutte ccose, non dice mai basta, insomma è un testa di c****, questo è. Questa affermazione mi ha tranquillizzato poichè, tutto sommato, ero partita da una questione più alta per pervenire a un fatto, come si suol dire, “terra terra”. Si, l’uomo vuole fare lo s***** con la donna per sentirsi superiore. Ma non contenta, ho riformulato la domanda a un mio amico tutto precisino che ha preso a girarci intorno non sapendo da dove cominciare. Il contenuto è pressappoco questo: “A mio avviso la teoria è un bluff, della serie “can che abbaia non morde”. L’uomo, a detta del mio amico, deve sentirsi superiore, perché se gli togli questa posizione, mi dici cosa gli resta? Gli rispondo che ha l’intelligenza e questo potrebbe bastare, ma lui mi ha risposto : “Anche la donna è intelligente, mette al mondo i figli, è della stessa specie e proprio perché uguale, l’uomo si inventa di essere superiore, una sorta di deterrente e come si dice, “butta le mani avanti per non cadere”. Due tesi contrapposte, l’una vuole l’uomo forte, superiore, al di sopra, l’altra dice che è solo una parvenza per poter contrastare i tanti ruoli e capacità delle donne. Tutto sommato dire che “l’omm è omm” piace anche alla donna che lo vuole superiore e qui vado in collisione con la tesi che invece vede l’uomo misogino. Spesso le espressioni popolane sono più sagge di quanto crediamo e, spesso, sono proprio le donne a metterle su, perché tutto sommato, cosa se ne fa una donna se un uomo non è uomo e non fa “l’omm”?

Nessun commento: