mercoledì 28 agosto 2024

B&B abusivi, la stretta controlli a tappeto da Napoli a Sorrento

LA STRATEGIA 

di Massimiliano D'Esposito e Gennaro Di Biase - Il Mattino

Case vacanza, b&b e fitti brevi: si intensificano i controlli in città e provincia, da Napoli a Sorrento. Sono ben 12mila gli alloggi offerti online per il capoluogo partenopeo. Stando ai dati di Abbac, sono circa 1500 le strutture ricettive extralberghiere totalmente abusive a Napoli ma i numeri cambiano se si considerano le richieste arrivate al Comune di Napoli per autorizzazioni ai fitti brevi: tali richieste sono circa 4mila quindi resta una zona d'ombra per le altre 8mila. Parliamo di posti letto che, sebbene presenti sui grandi portali dello sharing, non versano la tassa di soggiorno e non denunciano i vacanzieri alla Questura per gli alloggi, come prescritto dalla legge. Sul tema, ovviamente, è vigile Palazzo San Giacomo che in questi giorni sta lavorando, con gli uffici del Suap, all'anagrafe delle strutture ricettive. «In generale - spiega l'assessore comunale al Turismo Teresa Armato - per tutte le attività ricettive sono censite 3300 strutture. Abbiamo ricevuto 4000 richieste per autorizzazioni ai fitti brevi. Sono state lavorate 2576 pratiche». 

IL QUADRO 

Le operazioni di controllo muovono in una doppia direzione, da parte del Comune. Da un lato, la Armato sta lavorando sulla sensibilizzazione delle attività: «Abbiamo fatto azione di moral suasion spiega ricordando a tutti le norme da rispettare. A seguito della sensibilizzazione si sono messi in regola 400 b&b che ora pagano regolarmente la tassa di soggiorno. Le regole vanno rispettate, nella consapevolezza che il turismo rappresenta una grande risorsa per tutta la città». L'altro binario, invece, è quello delle verifiche degli agenti della polizia municipale, attraverso un confronto tra gli alloggi pubblicizzati e quelli censiti dall'anagrafe. In proposito, è stato individuato un primo elenco di 60 strutture che saranno controllate nei prossimi giorni: «L'attenzione è alta - argomenta Antonio De Iesu, assessore alla Legalità di Palazzo San Giacomo - Stiamo lavorando in piena sinergia con il Suap, attraverso la piattaforma elaborata dall'ufficio dell'assessorato di Armato, siamo in grado di fa un'analisi comparata tra le strutture autorizzate e quelle presenti sui portali. Abbiamo individuato un primo elenco di 60 strutture, distribuite tra le 10 municipalità, che sono da ispezionare. Si tratta di 2 location per fitti brevi e 4 extralberghiere per ogni municipalità. In questi giorni verranno effettuati i primi controlli, entro settembre saranno controllate tutte le strutture che fanno parte di questa prima lista. Delle 2576 pratiche sono state rilasciate 677 autorizzazioni di Cusr, le altre non avevano i requisiti necessari. La stretta c'è, vanno rispettate le regole anche nel turismo. Nelle strutture abusive, che non comunicano gli ospiti in Questura, potrebbero nascondersi anche soggetti che non vogliono farsi trovare». 

IL GIRO DI VITE 

Imporre un giro di vite contro gli esercizi extralberghieri irregolari. A sollecitare la stretta è il presidente del Consiglio comunale di Sorrento, Luigi Di Prisco, il quale ha inviato una richiesta formale in tal senso ai dirigenti dell'ente di piazza Sant'Antonino, dopo aver raccolto diverse segnalazioni di cittadini ed operatori del settore in merito al non corretto esercizio di alcune attività ricettive. «Si tratta di segnalazioni, giunte attraverso canali informali, che evidenziano situazioni che potrebbero compromettere non solo la vivibilità della città per i residenti, ma anche la corretta concorrenza tra gli operatori del comparto turistico che rispettano le normative vigenti - evidenzia Di Prisco -. In un contesto normativo dove le possibilità di intervento diretto da parte dei Comuni sono limitate dalle competenze di Stato e Regione che legiferano in materia, è essenziale che le autorità locali agiscano con fermezza e coordinazione per evitare abusi e irregolarità». Di Prisco traccia anche la strada da seguire per attivare verifiche capillari. «Bisognerebbe prendere in mano la Scia e verificare quanti sono i posti letto dichiarati - spiega -. Partendo da questo dato accertare quali siano le disponibilità effettivamente offerte attraverso i portali di prenotazione e far emergere in tal modo il sommerso. Poi bisogna andare a caccia delle attività che operano completamente a nero. Mi segnalano di palazzi dove si registra un continuo andirivieni di turisti senza che ci sia un'insegna o il nome della struttura sul citofono. È chiaro che si tratta di escamotage per sfuggire ai controlli». Con un'azione coordinata e tempestiva fra i dipartimenti comunali si potrebbe contrastare anche l'emergenza abitativa. «Rileviamo una continua emorragia di abitanti che, pur nati e cresciuti qui, sono costretti ad abbandonare la nostra città conclude Di Prisco -. Parliamo di un trend del 2 per cento in meno ogni anno in base ai dati emersi anche dall'ultimo G20 delle località balneari italiane. Siamo certi che con una forte iniziativa contro l'illegalità nel comparto extralberghiero aumenterebbe la disponibilità di alloggi nel nostro territorio».

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