Scritto da Francesco De Goyzueta da il Corriere del Mezzogiorno
Caro direttore, leggo con il solito interesse Macry e a conferma di quanto dice, che il centrosinistra sta concludendo il proprio ciclo, questa reale preoccupazione ha visto De Mita e Amendola riuniti in un dialogo approfondito a scambiarsi idee, non solo per immaginare nuove iniziative e rilanciare alleanze politiche, ma anche per mettere a fuoco i punti di forza(pochi) e quelli di debolezza (molti) della situazione napoletana e campana.
Cozzolino rappresenta assolutamente la continuità politica di Bassolino, fortemente compromessa con le ultime vicende, e tra esse anche quella che ha interessato la sua famiglia con l'ecomostro di Alimuri, che non assicura assolutamente il cambiamento in termini di uomini e di sistema dell'uso del potere e della sua logica. È innanzitutto di nuovi assetti e di una cabina di regia politica che sappia non solo mediare, ma anche con autorevolezza impegnarsi a cambiare i vecchi e pericolosi equilibri, che ha estremo bisogno lo scenario politico regionale per rifondare un'operatività politica che restituisca fiducia alla gente che guarda soprattutto agli interessi generali con l'intervento e la partecipazione di energie nuove. Vedo allora solo in Amendola il migliore interprete di questo nuovo corso, capace di guidare il Pd perché giovane, colto, reduce da una lunga esperienza formativa europea e non contaminato e coinvolto nell'attuale sistema oligarchico e autoreferenziale che è non solo in fortissima crisi di vuoto culturale e morale ma soprattutto di rappresentatività democratica.Certamente anche di questo si è accorto De Mita che si preoccupa e si sta dando da fare per per rilanciare una politica diversa e orientata ai bisogni della gente. E fa bene, da quel vecchio ma esperto uomo politico attento forse più di altri a interpretare il nuovo momento politico che il Pd deve rappresentare se vuole vincere nuove sfide.
Caro direttore, leggo con il solito interesse Macry e a conferma di quanto dice, che il centrosinistra sta concludendo il proprio ciclo, questa reale preoccupazione ha visto De Mita e Amendola riuniti in un dialogo approfondito a scambiarsi idee, non solo per immaginare nuove iniziative e rilanciare alleanze politiche, ma anche per mettere a fuoco i punti di forza(pochi) e quelli di debolezza (molti) della situazione napoletana e campana.
Cozzolino rappresenta assolutamente la continuità politica di Bassolino, fortemente compromessa con le ultime vicende, e tra esse anche quella che ha interessato la sua famiglia con l'ecomostro di Alimuri, che non assicura assolutamente il cambiamento in termini di uomini e di sistema dell'uso del potere e della sua logica. È innanzitutto di nuovi assetti e di una cabina di regia politica che sappia non solo mediare, ma anche con autorevolezza impegnarsi a cambiare i vecchi e pericolosi equilibri, che ha estremo bisogno lo scenario politico regionale per rifondare un'operatività politica che restituisca fiducia alla gente che guarda soprattutto agli interessi generali con l'intervento e la partecipazione di energie nuove. Vedo allora solo in Amendola il migliore interprete di questo nuovo corso, capace di guidare il Pd perché giovane, colto, reduce da una lunga esperienza formativa europea e non contaminato e coinvolto nell'attuale sistema oligarchico e autoreferenziale che è non solo in fortissima crisi di vuoto culturale e morale ma soprattutto di rappresentatività democratica.Certamente anche di questo si è accorto De Mita che si preoccupa e si sta dando da fare per per rilanciare una politica diversa e orientata ai bisogni della gente. E fa bene, da quel vecchio ma esperto uomo politico attento forse più di altri a interpretare il nuovo momento politico che il Pd deve rappresentare se vuole vincere nuove sfide.
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