Sorrento - È stata rinviata al 22 gennaio l’udienza per il dissequestro del parcheggio Correale. La decisione è scaturita nel corso della seduta di ieri mattina, quando è venuto alla luce un difetto di notifica nella convocazione di una delle parti coinvolte nella vicenda che lo scorso 17 novembre ha portato alla sospensione dei lavori di ampliamento dell’area di sosta. Bisognerà attendere, quindi, altri 12 giorni per conoscere la decisione del Gip Dario Gallo, della procura della Repubblica di Torre Annunziata, riguardo il dissequestro del parcheggio e la conseguente possibilità di immediata ripresa dei lavori. Il gip, intanto, potrà disporre di questo lasso di tempo per valutare l’istanza di dissequestro presentata per conto del Comune di Sorrento dall’avvocato Angelo Armano, supportata dalle perizie tecniche elaborate dal direttore dei lavori della struttura, l’ingegnere Antonio Elefante e dagli altri periti di parte oltre che da quelli nominati dal Pm Stefania Didona. In particolare il Giudice per le indagini preliminari, già nel corso della prossima udienza, potrebbe esprimere il proprio giudizio e stabilire se vi sono i presupposti per la rimozione dei sigilli all’area di sosta. La vicenda, che si trascina da quasi due mesi, nasce sulla base dei risultati dei carotaggi che hanno evidenziato come il calcestruzzo utilizzato per la realizzazione in corso d’opera dei muri perimetrali delle rampe di accesso ai piani interrati e dei vani che ospiteranno gli ascensori non rispecchi le caratteristiche tecniche previste nel capitolato di appalto. Quindi lo stop ai lavori disposto dalla procura oplontina dopo l’autodenuncia presentata dall’ingegnere Elefante sulla base dei risultati delle analisi sui campioni prelevati. Successive verifiche hanno, però, evidenziato come le parti che presentano carenze strutturali avessero comunque una resistenza alle sollecitazioni pari a circa 3 volte quella cui saranno soggette. Non basta. Le analisi su nuovi carotaggi prelevati all’inizio di dicembre hanno messo in risalto come la tenuta del cemento si sia innalzata arrivando a sfiorare i limiti previsti nel capitolato. Ciò ha portato l’ingegnere Elefante a maturare una considerazione, avallata dagli studi del professor Bruno Barbarico dell’Università di Napoli, e cioè che «i provini risultano fortemente condizionati dalla stagionatura del calcestruzzo» e che «la sua resistenza a compressione può discostare di quasi il 30 per cento dopo 450 giorni». Tesi che, se accolte dal Gip, dovrebbero portare al dissequestro del Correale. (Massimiliano D’Esposito il Mattino)
giovedì 10 gennaio 2008
Rinvio per il dissequestro del parcheggio Correale
Sorrento - È stata rinviata al 22 gennaio l’udienza per il dissequestro del parcheggio Correale. La decisione è scaturita nel corso della seduta di ieri mattina, quando è venuto alla luce un difetto di notifica nella convocazione di una delle parti coinvolte nella vicenda che lo scorso 17 novembre ha portato alla sospensione dei lavori di ampliamento dell’area di sosta. Bisognerà attendere, quindi, altri 12 giorni per conoscere la decisione del Gip Dario Gallo, della procura della Repubblica di Torre Annunziata, riguardo il dissequestro del parcheggio e la conseguente possibilità di immediata ripresa dei lavori. Il gip, intanto, potrà disporre di questo lasso di tempo per valutare l’istanza di dissequestro presentata per conto del Comune di Sorrento dall’avvocato Angelo Armano, supportata dalle perizie tecniche elaborate dal direttore dei lavori della struttura, l’ingegnere Antonio Elefante e dagli altri periti di parte oltre che da quelli nominati dal Pm Stefania Didona. In particolare il Giudice per le indagini preliminari, già nel corso della prossima udienza, potrebbe esprimere il proprio giudizio e stabilire se vi sono i presupposti per la rimozione dei sigilli all’area di sosta. La vicenda, che si trascina da quasi due mesi, nasce sulla base dei risultati dei carotaggi che hanno evidenziato come il calcestruzzo utilizzato per la realizzazione in corso d’opera dei muri perimetrali delle rampe di accesso ai piani interrati e dei vani che ospiteranno gli ascensori non rispecchi le caratteristiche tecniche previste nel capitolato di appalto. Quindi lo stop ai lavori disposto dalla procura oplontina dopo l’autodenuncia presentata dall’ingegnere Elefante sulla base dei risultati delle analisi sui campioni prelevati. Successive verifiche hanno, però, evidenziato come le parti che presentano carenze strutturali avessero comunque una resistenza alle sollecitazioni pari a circa 3 volte quella cui saranno soggette. Non basta. Le analisi su nuovi carotaggi prelevati all’inizio di dicembre hanno messo in risalto come la tenuta del cemento si sia innalzata arrivando a sfiorare i limiti previsti nel capitolato. Ciò ha portato l’ingegnere Elefante a maturare una considerazione, avallata dagli studi del professor Bruno Barbarico dell’Università di Napoli, e cioè che «i provini risultano fortemente condizionati dalla stagionatura del calcestruzzo» e che «la sua resistenza a compressione può discostare di quasi il 30 per cento dopo 450 giorni». Tesi che, se accolte dal Gip, dovrebbero portare al dissequestro del Correale. (Massimiliano D’Esposito il Mattino)
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