Regione Campania - Il presidente del Consiglio regionale
Sandra Lonardo, letto ieri sul giornale che l’assessore al turismo
Claudio Velardi non saprebbe che farsene di una «legge mostro» sul turismo partorita da un compromesso in Consiglio e che si riprometterebbe, anzi, di procedere da solo ed a suon di delibere, gli ricorda che solo a chi è stato eletto compete rappresentare «le legittime aspettative» degli elettori. La democrazia ha regole, dice. E stabilisce i ruoli di chi la rappresenta, la regolamenta o la gestisce. Ripromettersi, come Velardi ha fatto, di «procedere forzando con delibere ed atti amministrativi» a «rivoltare come un calzino» un settore che l’assessore immagina affidato quasi esclusivamente ai privati, semplicemente sarebbe - scrive Lonardo - «grave per la democrazia». Il presidente Lonardo ha scelto la forma della lettera aperta: «Con franchezza - scrive - faccio rilevare che c’è un tempo per offrire validi contributi professionali e competenze tecniche e c’è un tempo per le valutazioni politiche». E Velardi, fresco amministratore entrato da tecnico in giunta - non solo non sarebbe nel suo tempo ma, a ben leggere Lonardo, non sarebbe neppure nel suo spazio. «Immaginare di sostituirsi al consiglio sarebbe grave». Venga a dare il suo contributo in commissione, dice. Non è detto che l’accoglienza sarebbe delle migliori, però. Il gruppo consiliare del Psi ha diffuso una nota profondamente irritata: «Da dove arriva a Velardi la legittimità a stare in giunta e a determinare atti di competenza del Consiglio? Può essere disinvolto con i pullover, non nella tenuta dei rapporti istituzionali. È sconcertante». Il capogruppo regionale dei Verdi, Stefano Buono, spara: «Censuriamo il mancato rispetto delle istituzioni».
(Chiara Graziani il Mattino)
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