giovedì 12 giugno 2008
De Mita: «Veltroni con me è stato razzista»
«Uso una parola forte: razzismo». Per i pogrom anti-rom? No,per descrivere l'atteggiamento di Veltroni. Ciriaco De Mita non le ha mai mandate a dire al leader del Pd e ora, in una lunga intervista al Riformista, rincara la dose. Alla domanda di Stefano Cappellini sulla nascita di una «nuova stagione» all'insegna del bipolarismo, l'ex premier Dc afferma: «A sinistra il rinnovamento è sempre concepito in una sorta di novità nella continuità...». Ma Veltroni non ha rotto col passato? No. Per De Mita, il capo dell'opposizione è «persona senza pensiero», cinico quanto basta per essere disinvolto, «che ha commesso il grande errore di immaginare che il rinnovamento fosse la rivoluzione dell'esistente quando invece la politica è «il governo dei problemi, non la citazione di qualche presidente americano». Astio per la cacciata dal Partito democratico? «È vero a metà» risponde il leader di Nusco, che ha fallito alle ultime politiche la corsa in Senato con l'Udc. «La verità - continua - è che dopo essere stato coinvolto, nonostante le mie perplessità, poi sono stato considerato dalla stessa persona un ferro vecchio. Sa cos'è questo? Razzismo». Razzista, precisa De Mita, è l'atteggiamento di chi giudica non sulla persona ma su un criterio. Ovvero, in questo caso, sul fatto che un 65enne «non può parlare per principio» anche se ha un pensiero giusto «e un 22enne sì, anche se non ha niente da dire». Sulla base di questo ragionamento, l'ottantenne Ciriaco confessa: «Ho avuto molti conflitti nella mia carriera. Ma è la prima volta che disprezzo una persona». (al. ch. Corriere del Mezzogiorno)
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