giovedì 12 giugno 2008

Pescatori di frodo, 4 denunciati.

Massa Lubrense - Operazione notturna nelle acque della riserva marina protetta di Punta Campanella con le forze congiunte di guardia costiera e militari dell´Arma che hanno sorpreso in flagranza di reato 4 pescatori di frodo intenti a sbriciolare i fondali per estrarre i prelibati datteri di mare. Denunciate alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata S. L. , A. C. , C. D. , R. C. , di età compresa tra i 36 ed i 48 anni, tutti originari di Castellammare di Stabia. Rinvenuti e sequestrati datteri di mare per circa mezzo quintale, oltre ad una consistente attrezzatura subacquea costituita da svariate bombole di ossigeno, erogatori, pinne, maschere, martelli e pinze utilizzati per distruggere la roccia ed estrarre i vietatissimi molluschi da rivendere ad attività ristoratrici senza scrupoli dell´interland napoletano e del nord-Italia. Per la prima volta, inoltre, si è proceduto al sequestro di una imbarcazione dotata di un potente motore fuoribordo da 150 cv con il quale spesso i pescatori di frodo sono sfuggiti alle motovedette dei militari. L´intera operazione è stata conclusa alle 4 di ieri mattina grazie all´impiego dei carabinieri della compagnia di Sorrento coordinata dal capitano Federico Scarabello, dal nucleo navale operativo diretto dal maresciallo Pierluigi Chiocca e dai militari della capitaneria di porto di Castellammare di Stabia coordinati dal comandate Mario Valente. L´impiego della motovedetta cc 514 N dei militari dell´Arma, di 2 gommoni oceanici della classe Alfa e del nucleo sommozzatori della capitaneria di porto di Napoli, ha reso possibile individuare i 4 datterari che in immersione erano riusciti inizialmente a sfuggire alla cattura nascondendosi negli anfratti delle rocce. L´operazione si è svolta nel pieno della riserva marina protetta di Punta Campanella, a poche centinaia di metri dallo “Scoglio del Vervece” situato in zona “A”. Colti in flagrante sono stati deferiti a piede libero e dovranno rispondere del reato di disastro ambientale per avere deturpato in maniera irreversibile la flora marina, distrutto parte dei fondali provocando la morte della Posidonia che funge da barriera all´erosione delle coste e da polmone del mare producendo ossigeno ed avere estratto dalle rocce i datteri di mare la cui raccolta, il commercio ed il consumo sono vietati dal 1988 con decreto 401 del 30 agosto. (Vincenzo Maresca Positano News)

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