Al Comune di Napoli scattano le norme antifannulloni. Si comincia dall'utilizzo di internet, che d'ora in avanti sarà limitato: un'ora al giorno di «navigazione» per tutti i dipendenti, non un minuto in più. E non solo. Perché i comunali non saranno abilitati neppure a visitare tutti i siti ma solo alcuni. Una decisione che recepisce anche quanto detto dai revisori dei Conti, che analizzando il Bilancio parlano di «stretta» sull'utilizzo delle postazioni informatiche. Intanto domani il documento contabile sarà in aula per il voto finale. Dopo i costi elevati per il personale, la criticità nella riscossione di multe e Tarsu, l'efficienza del corpo dei vigili urbani finita nel mirino dei revisori, come quella dell'avvocatura, ora si parla del Piano delle consulenze. Al Comune di Napoli ne sono previste 31. Si tratta di incarichi esterni fra studi, ricerche e consulenze. Infatti, Palazzo San Giacomo, nonostante i suoi 12.505 dipendenti, i 117 dirigenti a contratto esterni, gli oltre 200 dirigenti interni, gli Uffici, le Municipalità e quant'altro, ha comunque la necessità di affidare alcuni compiti all'esterno «perché all'interno non esistono le professionalità specifiche richieste». Si tratta di incarichi a vario tipo per portare a termine undici lavori per conto del Comune di Napoli. Nel Bilancio, però, non ci sono né importi (l'assessore Cardillo parlò comunque di «non più di mezzo milione di euro») né nomi. Si conoscono però «le mission» da portare a termine da parte di studi o professionisti. E così si legge che all'esterno si sta effettuando «l'analisi e il monitoraggio del centro storico» per inserirlo nel database Unesco. C'è poi la consulenza nel settore Legalità per «ricerca sull'usura e legalità» e uno studio «su come usare meglio i beni confiscati. Ed ancora: «ricerca sull'integrazione europea»; ricerca sulla «valorizzazione dei grandi eventi»; studio «sui grandi eventi»; consulenza sulla «casa della memoria» su «gioco e giocattoli»; ricerca sulla vibrazione del parco Miraglia nella zona dello stadio San Paolo in occasione delle gare di calcio a Fuorigrotta. Ma anche due studi sul Forum delle Culture del 2013. Altra voce onerosa, ma questo è fisiologico e normale per il terzo Comune italiano, è quella per i mutui: in bilancio ce ne sono 538 per complessivi 1.721.303.238,63 euro. Da non da pagare subito, ovviamente, con tassi che variano dal 3 al 5,5 per cento. Ma sulla manovra di Bilancio è battaglia. Per stamattina è indetta una conferenza stampa dei capigruppo di Fi e An, Ambrosino e Schifone, sulla manovra di bilancio di previsione 2008. Tra le critiche e le proposte che saranno illustrate — si legge in una nota — anche la richiesta di dimissioni del City Manager del Comune di Napoli, Luigi Massa. (Paolo Cozzo il Corriere del Mezzogiorno) martedì 10 giugno 2008
Taglio di Internet: un'ora al giorno
Al Comune di Napoli scattano le norme antifannulloni. Si comincia dall'utilizzo di internet, che d'ora in avanti sarà limitato: un'ora al giorno di «navigazione» per tutti i dipendenti, non un minuto in più. E non solo. Perché i comunali non saranno abilitati neppure a visitare tutti i siti ma solo alcuni. Una decisione che recepisce anche quanto detto dai revisori dei Conti, che analizzando il Bilancio parlano di «stretta» sull'utilizzo delle postazioni informatiche. Intanto domani il documento contabile sarà in aula per il voto finale. Dopo i costi elevati per il personale, la criticità nella riscossione di multe e Tarsu, l'efficienza del corpo dei vigili urbani finita nel mirino dei revisori, come quella dell'avvocatura, ora si parla del Piano delle consulenze. Al Comune di Napoli ne sono previste 31. Si tratta di incarichi esterni fra studi, ricerche e consulenze. Infatti, Palazzo San Giacomo, nonostante i suoi 12.505 dipendenti, i 117 dirigenti a contratto esterni, gli oltre 200 dirigenti interni, gli Uffici, le Municipalità e quant'altro, ha comunque la necessità di affidare alcuni compiti all'esterno «perché all'interno non esistono le professionalità specifiche richieste». Si tratta di incarichi a vario tipo per portare a termine undici lavori per conto del Comune di Napoli. Nel Bilancio, però, non ci sono né importi (l'assessore Cardillo parlò comunque di «non più di mezzo milione di euro») né nomi. Si conoscono però «le mission» da portare a termine da parte di studi o professionisti. E così si legge che all'esterno si sta effettuando «l'analisi e il monitoraggio del centro storico» per inserirlo nel database Unesco. C'è poi la consulenza nel settore Legalità per «ricerca sull'usura e legalità» e uno studio «su come usare meglio i beni confiscati. Ed ancora: «ricerca sull'integrazione europea»; ricerca sulla «valorizzazione dei grandi eventi»; studio «sui grandi eventi»; consulenza sulla «casa della memoria» su «gioco e giocattoli»; ricerca sulla vibrazione del parco Miraglia nella zona dello stadio San Paolo in occasione delle gare di calcio a Fuorigrotta. Ma anche due studi sul Forum delle Culture del 2013. Altra voce onerosa, ma questo è fisiologico e normale per il terzo Comune italiano, è quella per i mutui: in bilancio ce ne sono 538 per complessivi 1.721.303.238,63 euro. Da non da pagare subito, ovviamente, con tassi che variano dal 3 al 5,5 per cento. Ma sulla manovra di Bilancio è battaglia. Per stamattina è indetta una conferenza stampa dei capigruppo di Fi e An, Ambrosino e Schifone, sulla manovra di bilancio di previsione 2008. Tra le critiche e le proposte che saranno illustrate — si legge in una nota — anche la richiesta di dimissioni del City Manager del Comune di Napoli, Luigi Massa. (Paolo Cozzo il Corriere del Mezzogiorno)
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