A modo suo, cioè con un giro di parole che, in caso di bisogno, potrebbe garantirgli una via di fuga e di tenere a bada il proprio interlocutore con il classicissimo «questo lo dice lei», Giuseppe Fioroni, uno dei big del Partito democratico e, per antica vocazione, uomo forte dell'organizzazione, finisce per ammettere che il dialogo in Campania può avvenire anche col "grande esule" Ciriaco De Mita. «Perché — spiega, rispondendo a una domanda specifica sul leader di Nusco passato all'Udc — il problema non è ammettere o escludere qualcuno, ma comprendere qual è l'obiettivo del dialogo. E poiché l'obiettivo è realizzare il bene comune in un determinato territorio, in questo caso della Campania, è giusto dialogare con tutti quelli che condividono questo obiettivo. Fare politica contro qualcuno non ha senso». Bravo vero l'ex ministro dell'Istruzione? Che non si scompone nemmeno quando gli è stato ricordato il travagliato iter delle primarie in Campania, caratterizzato da scontri all'ultimo sangue più simili alla sfida dell'Ok corral che a quei felpati congressi democristiani, dove i colpi mortali venivano messi a segno col fioretto. «Ho riscontrato — assicura Fioroni — una forte volontà di voltare pagina. Nelle assemblee per l'elezione dei nuovi segretari provinciali, spero che la volontà di partecipare e di confrontarsi sia accompagnata dalla discontinuità rispetto ai litigi che ci hanno fatto finire troppe volte sui giornali». In altre parole, «si può competere, ma senza andare altre». E sulle allenaze per le regionali che, gli è stato ricordato, sono quasi una necessità considerato il sistema elettorale vigente, l'ex ministro dà un'altra risposta double face. «Una politica delle alleanze è necessaria, perché in democrazia queste sono le regole. Ma non deve diventare una scorciatoia. E, soprattutto, non si possono riproporre vecchi schemi». Al fianco di Fioroni il segretario regionale campano Tino Iannuzzi. «Entro luglio — ricorda — dovremo completare il radicamento organizzativo del partito. ogni comune dovrà avere il suo circolo, poi ci saranno le assemblee provinciali per l'elezione dei segretari e dei gruppi dirigenti». Le grandi manovre sono già partite. Voci ricorrenti, ma naturalmente non confermate, riferiscono dell'assessore regionale Andrea Cozzolino interessato alla poltrona di numero uno del Pd napoletano. Ma difficilmente la sua sarebbe una candidatura unitaria. Potrebbe pertanto rafforzarsi la posizione dell'attuale segretaria provinciale Emma Giammattei, eletta nello scorso autunno con i voti della minoranza interna regionale (area Salvatore Piccolo) e con l'apporto dei delegati (di maggioranza) vicini all'ex ministro Luigi Nicolais. A Caserta corre voce di un'intesa, benedetta anche dal presidente della Provincia e attuale segretario provinciale Sandro de Franciscis, per portare alla guida del Pd dell'ex diessino Enzo Iodice: un modo per bilanciare la preponderante presenza istituzionale (Consiglio regionale e Parlamento) di esponenti ex Margherita. Alcune chance in Terra di Lavoro potrebbe averla anche l'ex deputata Rosa Suppa. (Gimmo Cuomo da il Corriere del Mezzogiorno)martedì 10 giugno 2008
Fioroni apre a De Mita: sì all'alleanza
A modo suo, cioè con un giro di parole che, in caso di bisogno, potrebbe garantirgli una via di fuga e di tenere a bada il proprio interlocutore con il classicissimo «questo lo dice lei», Giuseppe Fioroni, uno dei big del Partito democratico e, per antica vocazione, uomo forte dell'organizzazione, finisce per ammettere che il dialogo in Campania può avvenire anche col "grande esule" Ciriaco De Mita. «Perché — spiega, rispondendo a una domanda specifica sul leader di Nusco passato all'Udc — il problema non è ammettere o escludere qualcuno, ma comprendere qual è l'obiettivo del dialogo. E poiché l'obiettivo è realizzare il bene comune in un determinato territorio, in questo caso della Campania, è giusto dialogare con tutti quelli che condividono questo obiettivo. Fare politica contro qualcuno non ha senso». Bravo vero l'ex ministro dell'Istruzione? Che non si scompone nemmeno quando gli è stato ricordato il travagliato iter delle primarie in Campania, caratterizzato da scontri all'ultimo sangue più simili alla sfida dell'Ok corral che a quei felpati congressi democristiani, dove i colpi mortali venivano messi a segno col fioretto. «Ho riscontrato — assicura Fioroni — una forte volontà di voltare pagina. Nelle assemblee per l'elezione dei nuovi segretari provinciali, spero che la volontà di partecipare e di confrontarsi sia accompagnata dalla discontinuità rispetto ai litigi che ci hanno fatto finire troppe volte sui giornali». In altre parole, «si può competere, ma senza andare altre». E sulle allenaze per le regionali che, gli è stato ricordato, sono quasi una necessità considerato il sistema elettorale vigente, l'ex ministro dà un'altra risposta double face. «Una politica delle alleanze è necessaria, perché in democrazia queste sono le regole. Ma non deve diventare una scorciatoia. E, soprattutto, non si possono riproporre vecchi schemi». Al fianco di Fioroni il segretario regionale campano Tino Iannuzzi. «Entro luglio — ricorda — dovremo completare il radicamento organizzativo del partito. ogni comune dovrà avere il suo circolo, poi ci saranno le assemblee provinciali per l'elezione dei segretari e dei gruppi dirigenti». Le grandi manovre sono già partite. Voci ricorrenti, ma naturalmente non confermate, riferiscono dell'assessore regionale Andrea Cozzolino interessato alla poltrona di numero uno del Pd napoletano. Ma difficilmente la sua sarebbe una candidatura unitaria. Potrebbe pertanto rafforzarsi la posizione dell'attuale segretaria provinciale Emma Giammattei, eletta nello scorso autunno con i voti della minoranza interna regionale (area Salvatore Piccolo) e con l'apporto dei delegati (di maggioranza) vicini all'ex ministro Luigi Nicolais. A Caserta corre voce di un'intesa, benedetta anche dal presidente della Provincia e attuale segretario provinciale Sandro de Franciscis, per portare alla guida del Pd dell'ex diessino Enzo Iodice: un modo per bilanciare la preponderante presenza istituzionale (Consiglio regionale e Parlamento) di esponenti ex Margherita. Alcune chance in Terra di Lavoro potrebbe averla anche l'ex deputata Rosa Suppa. (Gimmo Cuomo da il Corriere del Mezzogiorno)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento