Vico Equense - Sarà all’esame del Consiglio comunale del 22 settembre ore 9, presso la casa comunale, la delicata questione della chiusura della struttura privata di Moiano, sequestrata per carenze igieniche, dopo un blitz dei carabinieri e del gruppo Nas di Napoli. I militari dell’arma hanno accertato che la struttura veniva portata avanti senza nessuno dei titoli autorizzativi necessari per l’esercizio dell’attività. Anche i requisiti igienico-strutturali mancavano, e l’assistenza di personale sanitario, in ragione della presenza di anziani non autosufficienti, non era sufficiente a garantire il corretto funzionamento della casa di riposo. In questi giorni, dopo l’intervento dei funzionari dell’ufficio politiche sociali del comune, è stata trovata una adeguata sistemazione a tutti gli over 60 della residenza autogestita di Moiano che sono stati trasferiti nelle casa di riposo di Meta e Sant’Agnello. Per due nonnine si è ritenuto necessario il ricovero presso la residenza sanitaria «San Vincenzo» di Castellammare. Il Comune in qualche caso si è fatto carico del pagamento delle rette per i meno ambienti. In discussione ci sarà anche la questione della casa di riposo di Via Madonnella. Il Partito Democratico che della vicenda sociale si è occupato più volte, programmò un vertice in municipio tra amministrazione comunale e rappresentanti della Regione Campania, per individuare una strategia tesa all'apertura della casa di riposo. La soluzione suggerita dal gruppo del PD e supportata dai tecnici regionali, è stata quella di puntare a costituire nella struttura di Via Madonnella, un centro di accoglienza residenziale abbinato ad uno semiresidenziale polifunzionale. L’Amministrazione comunale s’impegnò, a redigere in tempi brevi un progetto di utilizzo e gestione della struttura da sottoporre ad un confronto con i dirigenti regionali preposti, al fine di individuare i modi ed i tempi ottimali per una concreta e definitiva apertura della casa albergo.
Altro punto all’ordine del giorno la proposta di composizione e mission della commissione sulla gestione delle acque. Il Comune di Vico Equense insieme ad altri è pronto ad uscire da GORI, sostenendo la necessità di tornare alla gestione pubblica, visto che i costi dell’acqua sono salati. Tra le iniziative un documento, sottoscritto da centro destra e centro sinistra, che evidenzia le inefficienze di questa società e i costi esorbitanti delle bollette recapitate ai cittadini. Nel documento si parla di esternalizzazione di servizi, di assunzioni indiscriminate di personale e di consulenze esterne. In particolare, per quanto riguarda il nostro Comune, il livello di efficienza si è notevolmente ridotto a causa della soppressione dello storico ufficio-sportello, e del ridimensionamento della squadra operativa locale addetta alla gestione del territorio comunale. Pertanto i consiglieri comunali di maggioranza e minoranza sottoscrittori del documento sostengono che la GORI non abbia operato in base ai criteri fissati dalla normativa in materia, e quindi non sia corrispondente agli interessi generali della collettività. La risorsa idrica non può essere gestita secondo l’ottica del profitto economico e delle leggi di mercato – continua il documento – vada rivista tutta la filosofia e la logica che fin qui ha portato alla privatizzazione della gestione di una fondamentale risorsa pubblica. Il candidato più accreditato alla presidenza di questa commissione, che sarà presieduta da un consigliere di minoranza è Armando De Rosa.
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