sabato 1 novembre 2008

Campanile pericolante

Vico Equense – Gli abitanti di Santa Maria del Toro sono impensieriti per la loro incolumità. Sul campanile della chiesa ci sono crepe visibili e giorni fa una pietra si è staccata sfiorando una donna. “Spero che qualcuno intervenga - spiega la malcapitata – per evitare problemi in futuro. Non possiamo aspettare che accada qualcosa di inaspettato per poi agire. Qui si parla della sicurezza di centinaia e centinaia di persone”. La chiesa fu edificata dai padri Teatini nel XVI secolo, al suo interno conserva un affresco ritenuto miracoloso e raffigurante la Madonna col Bambino. La leggenda vuole che nel 1530 una vecchietta che pascolava un toro vide una luce provenire da una grotta. In quella grotta fu ritrovato un affresco della Vergine col Bambino. Un'altra versione della leggenda vuole che un toro si inginocchiasse ogni volta che passava davanti alla grotta. La piccola cappella subì notevoli trasformazioni tra il XVI e XVII secolo. In questo periodo, oltre ad essere ampliata, fu anche elevato il campanile. Nel 1807 il convento fu venduto ad un certo Saverio Parascandolo che chiuse la chiesa al culto e la trasformò in stalla e caserma. Verso la fine del secolo fu restaurata e riaperta al pubblico grazie all’iniziativa della Congregazione di Carità di Vico. La chiesa ha un’unica navata, con sei nicchie laterali che contengono quadri e statue ove anticamente erano gli altari. Non c’è più l’originario pavimento in maiolica, mentre rimane il soffitto a cassettoni e rosette che conserva una magnifica orditura lignea nonostante il resto sia quasi completamente alterato. Nell’intradosso della cupola un’immagine raffigura il trionfo della croce, opera attribuita al Solimene. Al di sotto della cupola si trova l’altare maggiore del ‘700. La facciata non è particolarmente significativa dal punto di vista artistico ma ben equilibrata con la mole dell’alto campanile innalzato nel 1578.

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