sabato 1 novembre 2008
Mezzo milione all'anno per trenta auto blu
«Auto blu nun te regghe chiù». Si potrebbe raccontare anche così, come Rino Gaetano nel 1978, la vicenda dell'imprenditore di Pomigliano a spasso, secondo quanto accertato dai carabinieri del gruppo di Castello di Cisterna, sull'auto del capogruppo di Italia dei Valori in consiglio regionale. «Nun te regghe più», appunto, perché passano gli anni, cambia l'Italia, si avvicendano gli inquilini dei Palazzi del Potere, ma resta l'idiosincrasia profonda della pubblica opinione verso il simbolo di un privilegio che è considerato spesso del tutto ingiustificato. Che costino, queste benedette auto blu, è un fatto. Che siano sempre indispensabili, è opinabile. Che se ne faccia talora un uso del tutto sconsiderato, è opinione diffusa. Con qualche fondamento, a sentire Salvatore Ronghi, vice presidente del consiglio regionale della Campania, che ieri ha promosso una conferenza stampa appunto sui costi della politica e sulle strategie per contenerli. «Ho visto più di una volta le auto della Regione, domenica mattina, fendere il traffico. L'autista in divisa alla guida scarrozzava una bella signora al fianco. Immagino fosse la moglie o l'amica di qualche collega». Sono circa 30 le auto blu destinate al consiglio regionale. Alfa 159 prodotte nello stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco, costano 560.000 euro ogni 12 mesi. La cifra comprende: 220.000 euro per il noleggio; 170.000 euro per il carburante; 120.000 euro per convenzioni autostradali; 50.000 euro tra manutenzione e tasse. Solo pochi giorni fa l'ufficio di presidenza del consiglio regionale ha varato il nuovo regolamento del servizio autoparco del consiglio regionale della Campania. Hanno diritto alla vettura di servizio il presidente del Consiglio Regionale (ma Lonardo viaggia su un'auto blindata perchè è sotto scorta), i componenti dell'ufficio di presidenza, i presidenti delle commissioni consiliari; i presidenti del gruppi consiliari;il rappresentante dell'opposizione; il coordinatore dell'area generale e i dirigenti dei settori. Il regolamento prevede, inoltre, all'articolo 8, una importante novità: dietro ogni vettura sarà apposta una targhetta metallica con lo stemma della Regione e, in circolo, la scritta "Consiglio Regionale della Campania - auto di servizio", più numero progressivo. «Il semplice disco rimovibile all'altezza del lunotto anteriore non basta a scoraggiare i furbi», dice il vicepresidinte Ronghi, «perché può essere tranquillamente rimosso. Insomma, consente a chi intenda imbrogliare di girare sull'auto di servizio senza che nessuno possa notarlo. La targhetta posteriore dovrebbe eliminare almeno questo inconveniente ». Ce ne sono altri. «Capita — racconta un funzionario di palazzo Santa Lucia — che i presidenti di commissione incassino il rimborso che spetta a chi viaggia con la propria auto per ragioni di servizio, pur utilizzando quella della Regione. Gli uffici non comunicano». (Fabrizio Geremicca da il Corriere del Mezzogiorno)
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