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Il
Corriere del Mezzogiorno offre spazio alla sfida tra
De Mita e Mastella. Provenienti entrambi dalla Democrazia Cristiana, Ciriaco e Clemente, in tempi lontani maestro e allievo, si sono messi in discussione chiedendo alla platea elettorale, soprattutto a quelle dei loro feudi irpino e sannita, non solo il via libera per l’europarlamento di Strasburgo, quanto la legittimazione a continuare la carriera politica. Anche
Tommaso Sodano antagonista per passione, politica e civile,
sfida, con una coalizione in cui ci sono i partiti, fatti fuori alle ultime politiche, come Rifondazione e Comunisti italiani, ma anche quella che lui chiama l’intellighentia emarginata, formata da Socialismo 2000 e la civica Diritti@Sinistra nata dall’impegno dei giuristi democratici di Elena Coccia e pezzi della società civile e ambientalista,
la destra di Cesaro. Per
Repubblica invece scende in campo
Giustino Fabrizio (Chi non vota sceglie il male maggiore) per bacchettare
Velardi e ri-spiegare come chi non vota sia “colpevole”. Che tradurrei in un più diretto vota Nicolais.
Guido D’Agostino invece ci parla del “pericolo” astensione.
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