giovedì 9 dicembre 2010

Le palle… girano

Giorgio Napolitano ha detto che, per sapere come andrà a finire la crisi politica, ci vorrebbe “una speciale sfera di cristallo”. Che nessuno ha, neanche i Finiani, che ne avrebbero un gran bisogno. Ho l'impressione che non sanno cosa fare. Non vogliono le elezioni, ma sono convinti che il 14 dicembre Silvio Berlusconi non avrà la fiducia della Camera. Intanto Italo Bocchino detta le condizioni al Cavaliere: "Per noi servono le sue dimissioni, ma siamo anche disposti a un reincarico 72 ore dopo a condizione che il premier accetti una nuova agenda economico-sociale". Sul tavolo anche una nuova legge elettorale "che preveda l’introduzione di una soglia minima per far scattare il premio di maggioranza e l’elezione nei collegi di metà dei deputati". Ma le dimissioni da Palazzo Chigi per Berlusconi sono una ''ipotesi che non esiste''. E' quanto hanno riferito fonti parlamentari vicine al premier che hanno avuto modo di parlare con lui subito dopo le dichiarazioni del capogruppo Fli della Camera. Disponibile a un confronto sugli altri punti, sul fronte delle dimissioni la reazione del premier è stata netta e senza incrinature, si assicura. Tra l'altro, si osserva da parte delle stesse fonti, a quale titolo parlerebbe Bocchino di un reincarico dopo 72 ore dalle dimissioni del premier? Si tratta infatti di una decisione che rientra strettamente nelle prerogative del Presidente della Repubblica, e che certo appare strano o fuori luogo sia formulata da Bocchino. A mescolare le carte ci pensano anche Massimo Calearo (ex Api), Bruno Cesario (gruppo misto), entrambi eletti con il PD, e Domenico Scilipoti (Idv): i tre deputati hanno di fatto annunciato che d'ora in poi "giocheranno insieme" da "battitori liberi". Tutto più chiaro? Nient'affatto, visto che ancora non è chiaro se voteranno la fiducia o sceglieranno l'astensione.

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