martedì 5 luglio 2011
Marittimi sequestrati, firme sul web «Il governo rompa il silenzio e agisca»
Piano di Sorrento - Una petizione per la liberazione degli undici marittimi italiani ostaggio dei pirati somali. L’iniziativa parte da www.firmiamo.it, piattaforma web specializzata nella raccolta di firme in tutto il mondo a sostegno delle più disparate cause. Al grido di «inondiamo di firme la Farnesina», i responsabili del sito hanno deciso di lanciare la sottoscrizione affinché il governo italiano si attivi in maniera concreta per riportare a casa sani e salvi i marittimi prigionieri, «che già svolgono un lavoro pesante e disagiato per pochi euro al mese». Una iniziativa nata dalla necessità di abbattere lo stretto riserbo osservato dal ministero degli Esteri, che ha gettato le famiglie dei sequestrati nella più cupa disperazione. Per aderire alla petizione, basta andare alla pagina http://www.firmiamo.it/inondiamo-di-firme-la-farnesina-marinai-rapiti-liberi/firma. Possibile anche firmare tramite Facebook. L’iniziativa di www.firmiamo.it segue di pochi giorni quella dell’associazione nazionale Gente di mare e della sezione napoletana del Collegio dei capitani di macchina e di lungo corso, che hanno deciso di indirizzare una lettera congiunta al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano perché solleciti un intervento risolutivo. Allo stato attuale sono undici gli italiani in ostaggio. Tra questi, sei sono campani. Tre lavorano a bordo della petroliera Savina Caylyn, di proprietà degli armatori D’Amato, sequestrata nella notte tra il 7 e l’8 febbraio scorso a circa 500 miglia a nord di Mogadiscio: il comandante Giuseppe Lubrano Lavadera e il terzo ufficiale di coperta Crescenzo Guardascione, entrambi provenienti da Procida, e l’allievo di coperta Gianmaria Cesaro, originario di Piano di Sorrento. Ma l’Italia è in apprensione anche per il burk carrier Rosalia D’Amato, di proprietà della Perseveranza navigazione, sequestrato nel mare Arabico il 21 aprile scorso. Tra i 21 membri dell’equipaggio tratto in ostaggio, figurano l’ufficiale Giuseppe Maresca, originario di Vico Equense, e il primo ufficiale di coperta Pasquale Massa, nativo di Meta ma da anni residente in Belgio. Sono di Procida, invece, Vincenzo Ambrosino e Gennaro Odoaldo. (Fonte: Ciriaco M. Viggiano da il Mattino)
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