Al presidente del Consiglio Comunale
E p.c. A Sua Eccellenza Prefetto di Napoli
Oggetto: Convocazione adunanza del Consiglio Comunale del 5.4.2012.
Egregio Signor Presidente,
i sottoscritti consiglieri comunali hanno appreso con sconcerto la notizia della Convocazione della seduta del Consiglio Comunale del 5.4.2012 alle ore 14.30. Lo sconcerto deriva dalle modalità di convocazione, dal momento che nell’avviso viene richiamato il comma 9 dell’art. 38 che si riferisce ad una fattispecie diversa. Infatti, nel corso dell’adunanza del 02.04.2012 non si è provveduto all’appello per la verifica dei Consiglieri presenti in aula, per cui per la nuova convocazione si poteva solo fare riferimento al comma 1 del medesimo articolo 38, con conseguente preavviso di almeno cinque giorni. Tale rilievo non ha, a parere degli scriventi Consiglieri Comunali, solo valenza formale e regolamentare, ma riguarda la sostanza della partecipazione alle adunanze del Consiglio. La scelta operata dal Presidente, nonostante che alcuni consiglieri avessero espresso telefonicamente l’impossibilità di partecipare alla seduta, è in contrasto con il dovere dell’Ufficio di Presidenza di conciliare il diritto di svolgere il proprio ufficio, derivante dall’investitura popolare, con gli impegni professionali e lavorativi. E ciò specie allorquando, come nel caso in questione, l’adozione dei provvedimenti in discussione non sia soggetta a termini perentori di decadenza. In realtà, dall’inizio della consiliatura, nonostante i diversi richiami operati in numerose occasioni, le adunanze del Consiglio Comunale sono state convocate in orari, per lo più antimeridiani, incompatibili con l’attività lavorativa dei Consiglieri Comunali, creando non pochi problemi.
Tutto ciò in contrasto con una prassi in uso da decenni nella nostra, ed in altre Città, in base alla quale le sedute del Consiglio Comunale si tengono in orari serali, per agevolare la partecipazione non solo dei Consiglieri, ma anche quella Cittadini, auspicata dalla Legge e dal nostro Statuto.
Gli scriventi colgono anche l’occasione di dolersi per una serie di violazioni e/o di interpretazioni “ardite” di Leggi e Regolamenti di cui siamo stati spettatori in questi mesi. Solo alcuni esempi:
- La seduta del Consiglio Comunale del 02.04.2012, interrotta dai gruppi di maggioranza per una improvvisa necessità di consultazione sul Regolamento TARSU, nonostante la dichiarazione del capogruppo del PDL di aver svolto un approfondito esame della questione, non è più ripresa (e pertanto non può essere chiamato in causa, come detto, il comma 9 dell’art. 38) a causa di un malore del Segretario. Eppure l’art. 84 del Regolamento del Consiglio Comunale di Vico Equense indica chiaramente che, in assenza del Segretario, le sue funzioni possono essere svolte da un Consigliere Comunale purché se ne dia menzione nel processo verbale. - Nella medesima seduta non sono state discusse interrogazioni presentate oltre 4 mesi fa per l’assenza di Sindaco ed Assessori mentre il comma 3 dell’art. 43 del T.U. 267/2000 reciti “Il sindaco o il presidente della provincia o gli assessori da essi delegati rispondono, entro 30 giorni, alle interrogazioni e ad ogni altra istanza di sindacato ispettivo presentata dai consiglieri.”
- La seduta del 16.03.2012 è iniziata ben oltre il limite di tempo previsto per Legge. Infatti, nonostante la seduta fosse stata convocata alle ore 9.00, alle ore 10.00 (orario desunto dalla rete wireless dell’Aula Consiliare) in aula non era presente il numero legale e quindi la seduta andava dichiarata deserta, come dichiarato a verbale, a seduta irregolarmente iniziata, dal Consigliere Maresca.
- La vicenda, per certi aspetti drammatica e per altri ridicola, della ritardata nomina degli Assessori e delle dichiarazioni programmatiche del Sindaco, ovviamente non sono ascrivibili alla Presidenza, ma esprimono comunque un preoccupante disprezzo delle regole democratiche.
Per questi motivi i sottoscritti consiglieri comunali
Chiedono
che la seduta del 5 aprile 2012 del Consiglio Comunale non venga tenuta per illegittimità della convocazione per violazione dell’art. 38 del vigente regolamento consiliare.
Con l’avvertenza che diversamente la seduta e le deliberazioni eventualmente assunte saranno inficiate da nullità e/o illegittimità che saranno fatte valere nelle sedi competenti.
Vico Equense, 04/04/2012
Aldo Starace
Giuseppe Dilengite
Claudia Scaramellino
Natale Maresca
Francesco Saverio Buonocore
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