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Antonio Palagiano |
Crescono del 4,6% annuo i premi assicurativi che le aziende sanitarie e ospedaliere pagano alle compagnie, in conseguenza di un altrettanto marcato aumento delle richieste di risarcimento, aumentate del 24% dal 2006 al 2011. Ma, nello stesso periodo, cala del 75% l’importo dei danni liquidati. Sono alcuni dei dati risultati dallo studio statistico realizzato dalla Commissione d'inchiesta errori e disavanzi sanitari sulla base di 169 risposte a questionari appositamente formulati. Le aziende che optano per un fondo regionale per le coperture assicurative risparmiano considerevolmente, ma solo 20, 7% di esse se ne avvale, e si concentrano in Toscana, Friuli Venezia Giulia e Liguria. “I dati parlano di una crescente e, spesso, pretestuosa conflittualità medico-paziente. La differenza tra il boom di denunce di sinistri e la diminuzione degli importi liquidati mostra come la tendenza sia quella di intentare cause, a volte in modo quasi strumentale”, spiega il Presidente Antonio Palagiano. “La conseguenza è che i premi assicurativi schizzano alle stelle e le aziende sanitarie subiscono un vero e proprio salasso per tutelarsi da quello che sembra, a tutti gli effetti, un business. Inoltre, ad esserne fortemente compromesso, è il rapporto medico-paziente.
La tendenza, da parte del personale sanitario, è quella di incrementare la medicina difensiva, ovvero tutta una serie di esami inutili e costosi fatti a scopo più cautelativo che non per un’effettiva utilità”. “Altissima, risulta poi, la percentuale di aziende che non prevedono la copertura assicurativa per colpa grave: sono il 62,7% e costituiscono un'anomalia che andrebbe quanto prima corretta. Visto, infatti, che non tutto il personale è in grado di pagare il prezzo elevatissimo di una polizza, se le strutture non si assicurano – conclude - Palagiano chi risarcirà il paziente in caso di errore?”.
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