La ricetta delle linguine al cartoccio dello chef
Vincenzo Maresca del ristorante Cerasè di Vico Equense
Fonte: Salvatore Tuccillo da Metropolis
Vico Equense - La nuvola di fumo che invade
la tavola, appena il cartoccio è
aperto, la dice lunga sulla bontà
di un piatto che ormai si vede raramente
in giro. Il vapore acqueo
che si innalza crea uno sbuffo dal
profumo di mare. Una nuvola di
sapore che raccoglie l’essenza di
tutto quello che è stato messo nel
cartoccio. Il cartoccio è formato
da un foglio di carta di alluminio
da cucina e quello che sta dentro
è il meglio che il mare può offrire
in questo periodo. Le linguine al
cartoccio hanno fatto storia nella
lunga tradizione della cucina mediterranea
e durante gli anni ’80
erano uno dei piatti più proposti
e gettonati. Quando ancora doveva
prendere il sopravvento una
cucina più creativa che prevede
la contaminazione di mare e orto,
i piatti erano più schematici ed i
fi gli del mediterraneo dovevano
esprimersi in solitudine. Nella
ristorazione media, gli spaghetti a
vongole o con altri frutti di mare
non conoscevano la compagnia
delle melanzane, delle zucchine
o dei peperoncini verdi, per non
parlare di bottarga o colatura di
alici. Allora il concerto era per
solisti. E in quel contesto la vera
novità era un piatto più ricco ed
elaborato. Era, appunto, la linguina
al sugo di pomodori, molluschi,
scampi, gamberi e frutti
di mare, chiusa in un cartoccio
e ripassata al forno per pochi
minuti. Era il nuovo modo di far
esplodere profumo e sapori dopo
averli compressi. Dopo aver tenuto
racchiuso nel cartoccio tanti
elementi che il vapore contribuiva
ad unire e uniformare.
Oggi c’è una timida riscoperta di
questo piatto, soprattutto da parte
di giovani ristoratori che hanno
capito che alcuni pietanze, come
anche il risotto alla pescatore,
non hanno età e tempo. Uno dei
ristoranti che ha in carta questa
prelibatezza è “Cerasè” di via Filagieri
a Vico Equense.
Un locale che
affaccia sul mare con un delizioso
terrazzino e che dal mare prende
l’ispirazione per la sua cucina. Il
giovane chef Vincenzo Maresca
interpreta la tradizione mediterranea
con piatti che ben descrivono
l’evoluzione gastronomica della
zona come il “Tortino mediterraneo
di riso su crema di zucchine”,
gli “Gnocchetti con crema di zucca
e vongole”, la “Calamarata con
seppie, patate e pomodorini”,
“Linguine con tartufi di mare, basilico
e provolone del Monaco”, il
“Tonno con pomodorini arrostiti,
olive , capperi e fi nocchietto” e le
varie tartare o marinati di pesce
fresco. Poi ci sono i piatti evergreen
come i frutti di mare crudi,
l’orata al cartoccio, l’insalata di
mare, la frittura di paranza ed
il “Cartoccio alla Nettuno”, le
linguine della ricetta (box sopra)
proposta dallo chef Maresca.
(foto su Metrepolisweb.it- pagina
Gusto)
Dunque, una cucina che sa guardare
al passato ed al presente
con coerenza e senza eccessi. Del
resto il successo del locale della
famiglia Cuomo, che organizza
anche eventi e cerimonie, è costruito,
dal 2006, grazie alla costanza
della qualità della materia
prima ed al lavoro di staff diretto
da Michele Cuomo, aiutato dal
Maitre Salvatore Coppola e dai
pizzaioli Francesco e Gaetano. Il
locale che è anche pizzeria propone
i mille gusti della tradizione
locale infornando saporose pizze.
Insomma, il lavoro di squadra
e le idee chiare in cucina hanno
permesso di riproporre un piatto
superato dalle mode, ma che resta,
con la sua nuvola profumata, uno
spettacolo di sapore.
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