mercoledì 16 ottobre 2013

Presentata al Ministro Cancellieri una proposta alternativa al carcere. Il Ministro ha apprezzato il “formaggio del perdono"

Per rispondere all’emergenza carceri la Comunità Papa Giovanni XXIII ha un’alternativa, il progetto CEC, Comunità Educante con i Carcerati, che ieri è stato presentato al Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri nel corso del convegno su carcere e lavoro che si è tenuto a Padova. «La nostra proposta è molto semplice – ha spiegato Giorgio Pieri, responsabile del servizio Carcere dell’associazione –: sviluppare su tutto il territorio nazionale comunità educative capaci di cambiare la mentalità del detenuto, per passare dalla certezza della pena alla certezza del recupero». Una scelta, precisa Pieri, che «permette di abbassare la pericolosità di chi sconta la pena e dunque aumenta la sicurezza. Su 100 detenuti che espiano la pena per intero in carcere, 80 tornano a delinquere pericolosamente entro qualche anno mentre la recidiva di quelli che svolgono un percorso educativo fuori del carcere si riduce al 10%» Il ministro Cancellieri ha ascoltato con vivo interesse la presentazione del progetto CEC ed ha gustato il “formaggio del perdono”, prodotto dai carcerati accolti nelle due case del progetto CEC già operanti nel riminese, che è stata invitata a visitare. Soddisfazione da parte della Comunità è stata inoltre espressa alla notizia che una delegazione del governo giovedì volerà in Brasile per conoscere la realtà APAC, (Associazione per la protezione e assistenza condannati), un metodo applicato nello Stato del Minas Gerais che dimostra come un’alternativa alle carceri sia realmente possibile: la recidiva è al 9% ed i costi di gestione sono 1\4 delle carceri tradizionali.

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