domenica 17 novembre 2013
Il Sindaco d’Italia, De Rosa: Quella legge non va
Vico Equense - La proposta del “Sindaco d’Italia”, viene presentata come toccasana ai tanti guai che affliggono il sistema politico italiano. In queste settimane si sono moltiplicati, da destra e da sinistra, gli appelli ad una riforma elettorale del famigerato “porcellum” in tal senso. La miracolosa pozione estende il sistema elettorale utilizzato per le grandi città al Parlamento, eleggendo il capo del governo come fosse il sindaco. Un mix tra presidenzialismo e semi-presidenzialismo, una assoluta novità in campo costituzionale. “Qualcuno dice che una buona legge sia quella con la quale si eleggono i Sindaci dei Comuni. Forse è vero, quella legge presenta alcuni lati positivi”, commenta su Facebook l’ex assessore regionale Armando De Rosa, che aggiunge: “Secondo me, però, andrebbe affiancata dal ripristino di un severo sistema di controlli su tutti gli atti della pubblica amministrazione. Conosco molti sindaci corretti ed onesti. Ne conosco però anche qualcuno che... Dio, o meglio le Procure ce ne liberino. Da quando i controlli sugli atti della Pubblica Amministrazione sono stati aboliti, in questo paese non si capisce più niente. E' aumentato il potere paralizzante della burocrazia, ed è aumentata la corruzione. Imprese ed imprenditori, irretiti sempre più in una ragnatela di carte, timbri, autorizzazioni e nulla osta, si scoraggiano e non investono o addirittura se ne vanno via dall'Italia. Risultato? La disoccupazione è in aumento ed i nostri giovani sono quasi tutti in mezzo alla strada. In conclusione: eleggere con quella legge il "Sindaco d'Italia" non va”, conclude De Rosa.
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