lunedì 27 gennaio 2014

Flora Beneduce: “La memoria collettiva unica cura per la piaga della Shoah”

Vico Equense -“Il 27 gennaio è il giorno in cui il genocidio si trasforma in lacrime postume, ma sempre incredibilmente dolorose. Il male di cui si è macchiata l’umanità, per volontà o per tacito assenso, è una piaga che non può rimarginarsi. L’unica cura possibile è la memoria”. Questa la riflessione di Flora Beneduce, primario di Medicina generale e Pronto soccorso presso gli Ospedali riuniti della Penisola Sorrentina, nel giorno dedicato al ricordo dell’Olocausto. “Questa data, che sigilla l’abbattimento dei Aushwitz, deve continuare a vivere, come monito, come impegno, come dovere civico – continua la Beneduce -. Comunicare ciò che è stato, attraverso l’insegnamento nelle scuole e attraverso le più disparate forme d’arte significa diffondere il seme di un’umanità che ritrova se stessa dopo una parabola di nefandezze inimmaginabili. Ma dal seme deve germogliare il bene, la lotta ai soprusi e la rivendicazione dei diritti umani. Dove questi siano negati, la Shoah rivivrebbe in altre forme. Il 27 gennaio illumina tutte le ingiustizie, le sofferenze, le imposizioni degli uomini, per trasformarle in promesse di uguaglianza, di fraternità, di libertà”.

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