martedì 4 marzo 2014

Ecomostro. I Vas: «Non sia un affare»

L’ipotesi: abbattere l’opera da costruire ex novo in città. Stop dagli ambientalisti: «Evitare altri obbrobri edilizi» 

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis 

Vico Equense - «L’abbattimento dell’Ecomostro non deve rappresentare un affare. No secco a un’altra struttura di pari volume nella piana di Seiano. E’ necessario convocare un’assise permanente per discutere del caso». Gli ambientalisti tornano ad andare all’attacco. Vogliono risposte chiare sull’ipotesi già inserita nel protocollo d’intesa stipulato anni fa con la supervisione dell’ex ministro dell’ambiente Francesco Rutelli e che prevedeva che i proprietari dello scheletro di cemento dell’albergo - ovvero una società facente capo della famiglia napoletana Normale - che «inquina» la baia di Meta potessero predisporre un progetto nuovo di zecca con l’abbattimento della struttura e la realizzazione di un solarium extralusso con la completa bonifi ca del litorale. Caso su cui si è espresso negativamente il Tribunale amministrativo regionale della Campania. Ora la questione riesplode, puntuale. Anche perché i Comuni di Meta e Vico Equense - dove ricade proprio l’Ecomostro - stanno pensando di trovare una strada adeguata per mandare giù tutto. In particolare c’è Antonio Elefante, ingegnere e patron della società edilizia Saec fresco di nomina nella giunta di Vico Equense come assessore ai lavori pubblici. Qui i Vas scendono in campo e sollevano ombre pesanti:
 
«Tutta la faccenda - dice il coordinatore Franco Cuomo - richiederebbe immediatamente, soprattutto tutti quelli che hanno a cuore le sorti del territorio di Vico Equense, di aprire gli occhi. E’ mia opinione che l’accordo – che si voleva ormai decaduto – potrebbe ripresentarsi in altre forme, mentre certamente sembrerebbe già pronta l’approvazione di una variante urbanistica. Ci sarebbero altre domande inevase da fare. Di fatto, il Comune di Vico Equense non ha mai predisposto un’ordinanza di demolizione e se anche la facesse chi pagherebbe e con quali soldi costi per l’abbattimento e per la bonifi ca del costone? Né risulta sia mai stata fatta un’ingiunzione in danno alla famiglia Normale per abbattere l’Ecomostro. Ecco che torniamo al punto di partenza: oggi si riparla dell’abbattimento di quel rudere che sta lì da cinquant’anni. Perché?». E quindi riesplode la polemica: «Su quello scheletro c’è chi vuole fare ancora l’affare. Legambiente ne richiede l’abbattimento e le “anime belle” impegnate in “denunce fl oreali”, nel senso che se le appuntano sul bavero, dovrebbero essere più serie nell’affrontare la problematica ». Poi la provocazione. «Quello scheletro - evidenzia il coordinatore dei Vas - potrebbe rimanere lì per altri cinquant’anni esposto alla consunzione naturale degli agenti atmosferici e che ben altri mostri oggi deturpano Vico Equense e molto più recenti come il viadotto di Seiano. Se quella struttura deve essere abbattuta lo deve essere solo per liberare un tratto di costa da un rudere ingombrante e impattante e chiunque ne decida l’abbattimento non deve farlo diventare un affare». C’è dell’altro. I Vas si oppongono alla volontà della realizzazione, da parte dei proprietari del rudere, di una struttura «di una pari volumetria nella piana di Seiano. L’abbattimento se fosse realizzato, certamente attiverebbe un ricorso dei proprietari. Allora? Allora se lo si vuole demolire lo si demolisca, ma questo non dovrà consentire nuove operazioni pericolose e al dire altrui scadute, ma che di fatto sono ancora lì con tutto il loro carico di ambiguità ». Da qui la proposta di convocare «un’assise permanente ».

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