sabato 23 agosto 2014

Funivia ancora ferma, pochi autobus: è protesta

Operatori e residenti in rivolta: siamo abbandonati

Fonte: Ilenia De Rosa da Il Mattino

Vico Equense - L’ennesima estate delle occasioni mancate per il monte Faito. Funivia chiusa e servizio bus a singhiozzo sono soltanto alcuni dei problemi contro cui combattono i residenti e gli operatori turistici del «polmone verde» della penisola. Sul piede di guerra, infatti, albergatori ed esercenti commerciali del territorio che non ne possono più dello stato di abbandono in cui versa la montagna. «Le istituzioni continuano a fare promesse, che puntualmente non vengono mantenute» affermano alcuni residenti, delusi dalla mancata riapertura della funivia, annunciata nei mesi scorsi dalla Regione Campania. «Questa estate le presenze sono calate notevolmente rispetto agli altri anni – spiega Danilo Somma titolare dell’hotel Sant’Angelo e membro dell’associazione Pro-natura – Gli alberghi sono rimasti semivuoti e anche i ristoranti hanno lavorato poco. Con la funivia chiusa e la strada da Quisisana interrotta viviamo in una condizione di semi-isolamento e i turisti scelgono altre località dove trascorrere le loro vacanze. Chi ama il trekking di certo non sceglie più un luogo come Faito, raggiungibile soltanto in auto da Vico Equense, città che quest’anno ha vissuto momenti molto difficili a causa del grande traffico». Scarse anche le corse dei pullman. «I bus hanno lavorato malissimo – continua Danilo Somma – e, in alcuni giorni di agosto, a Faito non sono proprio arrivati. Abbiamo più volte segnalato il disservizio all’Eav bus, ai vigili urbani e ai carabinieri. Siamo riusciti ad ottenere qualche piccolo miglioramento: due, al massimo tre corse al giorno. Troppo poche». Intanto si attende ancora un tavolo tecnico in Regione per discutere delle modalità per riattivare la funivia. A giugno si parlava di una riapertura per l’estate 2014, ma non è stato così.
 
La Regione Campania, che aveva stanziato 2milioni di euro per la riqualificazione dell’area e la messa in funzione dell’impianto, si era impegnata anche a sostenere la fase di start-up garantendo per la gestione del servizio risorse pari a 240mila euro. Va, però, ancora individuato l’ente che dovrà prendersi la responsabilità di gestire l’impianto per un periodo di cinque anni. Durante la riunione del mese scorso l’assessore regionale Pasquale Sommese aveva, infatti, sottolineato il valore strategico della funivia del Faito per lo sviluppo turistico, indicando alcune possibili strade da percorrere per riattivare la struttura in tempi brevi. Sta di fatto che oggi i cancelli della funivia sono ancora chiusi e non si sa quando riapriranno. «Negli anni ’50 la nostra montagna era una meta turistica ambita – afferma Clementina Esposito, consigliere dell’associazione Pro Faito – oggi, invece, sta cadendo a pezzi. Le problematiche sono molteplici. Siamo isolati, non c'è controllo, i furti e i danneggiamenti nelle case sono all'ordine del giorno. L’eternit è ovunque. Per assurdo, invece, la tassazione sugli immobili è elevatissima e gli estimi catastali sono equiparati a quelli di Capri. Tutti i nostri soldi, pagati in tasse e tributi non vengono certamente reinvestiti nel Faito ma forniscono ingenti risorse al Comune che li utilizza altrove». Intanto arriva qualche buona notizia. Pochi giorni fa, infatti, la giunta della Regione Campania ha approvato il protocollo d’intesa che affida ai Comuni di Castellammare di Stabia, Vico Equense e Pimonte la cura delle aree boschive e degli immobili liberi o abbandonati di Monte Faito e all’ente Parco dei monti Lattari le azioni per un piano strategico di valorizzazione della montagna. «Si tratta di un documento importante – spiega Giuseppe Guida, presidente dell’ente Parco dei monti Lattari – che rappresenta un passo in avanti per il miglioramento del polmone verde della penisola».

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