sabato 22 novembre 2014
Punta Campanella, arrivano le telecamere. Caccia ai datterai, la riserva marina sarà videosorvegliata
Sorrento - Tra pochi mesi, per datterai e pescatori abusivi sarà più difficile saccheggiare i fondali dell’area protetta di punta Campanella. A vigilare sul mare di Sorrento e dintorni ci penserà il sistema di videosorveglianza promosso dal Ministero dell’Ambiente e finalmente approvato in sede di conferenza dei servizi. La determina firmata da Mauro Luciani, direttore generale del dicastero di via Cristoforo Colombo, dà l’ok definitivo al sistema che punta a monitorare costantemente il litorale e i fondali della penisola sorrentina. Il progetto prevede l’installazione di 14 telecamere nei punti strategici dell’area protetta da Vico Equense ai bagni della Regina Giovanna. Una stazione di monitoraggio troverà posto anche sull’arcipelago de Li Galli, dove l’occhio elettronico sarà posizionato su un traliccio già esistente così da ridurre al minimo l’impatto ambientale. Ma come funzionerà il sistema di monitoraggio? I filmati saranno registrati e poi trasmessi alle stazioni di monitoraggio e da qui inviati al comando dei carabinieri per la tutela ambientale di Napoli che potranno controllare in tempo reale tutto ciò che avviene nelle acque e lungo il litorale dell’area protetta di punta Campanella, a cominciare dagli eventuali raid dei datterai collegati ai clan camorristici dell’area stabiese e vesuviana. Non solo: attraverso un sensore iperspettrale sarà realizzato un modello digitale dei fondali vicini alle coste e alle isole per controllare ogni centimetro della Terra delle Sirene. In caso di reato, i vertici del parco potranno denunciarlo ai carabinieri chiedendo l’immediata acquisizione delle immagini. Realizzato dal Ministero dell’Ambiente e finanziato dal dicastero degli Interni, il sistema di monitoraggio sarà realizzato anche nei parchi marini di Calabria, Puglia e Sicilia: un maxi-progetto dal valore complessivo di 16milioni e 200mila euro, interamente finanziato con fondi europei. «Grazie al nuovo sistema di videosorveglianza – spiega Antonino Miccio, direttore dell’area protetta di punta Campanella – disastri come quello della primavera del 2012 non dovrebbero verificarsi più. Si tratta di una iniziativa tanto più importante se si pensa che i parchi marini non hanno poteri di polizia e devono fare continuamente i conti con il taglio dei fondi ministeriali». (Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino)
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