Giuseppe Tito |
Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Meta - «Mi spiace per la debacle complessiva del mio partito, ma almeno io mi sono confermato fedele e, soprattutto, in grado di garantire successo alla mia coalizione nella mia città». Giuseppe Tito, nel day-after alle elezioni Regionali che hanno proiettato al governatorato lo "sceriffo" Vincenzo De Luca , si prende la sua rivincita «con gli interessi» aggiunge al telefono. «Perché - rincara la dose il sindaco di Meta - molti dicevano che avrei dovuto evitare di incidere in altre competizioni». Il riferimento di Tito è evidente, è alle Comunali di Sorrento dove il primo cittadino - invece di sostenere la corsa del professore democrat Ferdinando Pinto - alla fine ha supportato pubblicamente la corsa fallita di Marco Fiorentino, ex fascia tricolore e, da sempre, in area di centrodestra. Salvo poi fare dietrofront all'ultimo giro. Ovvero quando Pinto, a pochi giorni dalle urne, è salito sul palco assieme al docente democrat. Fatta la somma, ecco il totale: “lo ho dimostrato di valere fiducia all'interno del Pd”. Tito si lega al risultato di Enza Amato, figlia di Antonio Amato, da sempre riferimento in Regione del sindaco: oltre 400 preferenze racimolate a Meta, oltre 1000 in penisola sorrentina.
« Voti - dice Tito - che hanno consentito alla neo consigliera di essere eletta. E di ciò ne posso esserne ampiamente soddisfatto». Ora qual è la sfida di Tito? La "mission" è rivendicare il ruolo di guida del Partito democratico della penisola. A Sorrento, Pinto ha portato i1 Pd ai minimi storici. Leone Gargiulo, nella vicina Massa Lubrense, da sindaco uscente forte di due mandati consecutivi, non è riuscito neanche a ottenere un seggio in consiglio comunale. « Mi spiace molto» rimarca Tito. Che adesso dovrà riprendere dialogo con il neo primo cittadino di Massa Lubrense, Lorenzo Balducelli, molto vicino a Piergiorgio Sagristani, ex assessore provinciale al turismo e attualmente sindaco di Sant'Agnello a cui lo stesso Tito ha lanciato bordate pesanti. Motivo? L'apporto ostentato da Sagristani a Sorrento per Cuomo e a Massa Lubrense per Balducelli: «Non faccio come altri sindaci che vogliono dettare regole nei Comuni “altrui” , lo vado avanti sereno» fu il messaggio del primo cittadino di Meta che adesso mostra più diplomazia. «Non ce l'ho con nessuno - spiega Tito -. Spero che si possa riprendere un dialogo prettamente comprensoriale per il bene della penisola sorrentina. Alla fine, viviamo nella stessa terra. Il Comune unico? Intanto cerchiamo di avere un unico indirizzo sui temi chiave. Ovvero turismo, opere pubbliche e politiche sociali. Poi vedremo...». Il futuro, insomma, è praticamente tracciato: auguro che si possa ambire tutti assieme a una stagione politica nuova non solo per la mia città, per Meta, ma per l'intero comprensorio della penisola sorrentina. Ritengo opportuno e doveroso non solo fare i complimenti ai neo eletti di Sorrento e Massa Lubrense ma invitare un po' tutti a maggiore senso di responsabilità. A partire da me, ovviamente. Un filo diretto con De Luca? Il presidente ha saputo vincere e ha dimostrato con i fatti, non a chiacchiere, di avere un occhio di riguardo nei confronti della penisola sorrentina. Meta è capitale della coalizione di centrosinistra che ha voluto supportare al meglio la battaglia contro l'ormai ex governatore Stefano Caldoro. Sul turismo, De Luca intende approntare un'opera incisiva di coordinamento con gli imprenditori. Qui dobbiamo fare la nostra parte senza alcun tipo di egoismo».
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