Vico Equense - È terminata, nei giorni scorsi, la visita ispettiva disposta dal MIUR richiesta dal Presidente della Santissima Trinità e Paradiso Vincenzo Esposito. I dirigenti del Ministero, nella loro relazione hanno evidenziato che essendosi concluse le attività scolastiche dell’istituto e venendo a cessare presumibilmente quelle della scuola dell’infanzia statale, ricorrono le condizioni per la messa in liquidazione dell’Ente seicentesco. Per gli ispettori è necessario analizzare, prima di tale provvedimento, attraverso un’ispezione amministrativa-contabile la situazione economica finanziaria e patrimoniale del complesso monumentale. Nella loro relazione gli ispettori hanno evidenziato che il Consiglio di Amministrazione e l’Amministrazione comunale del Sindaco Benedetto Migliaccio, hanno espresso l’interesse che sia il Comune di Vico Equese ad acquisire il complesso monumentale. E’ però necessario che “sia messo in essere quale prerequisito necessario a tale acquisizione l’elaborazione di un disegno strategico realmente innovativo di valorizzazione del complesso stesso affinchè si trasformi in un polo culturale di riferimento per il territorio.” Il Presidente dell’Ente di diritto pubblico Vincenzo Esposito, anche a nome dei consiglieri, assicura la massima collaborazione all’elaborazione di quel disegno strategico che gli ispettori propongono.
Che le sorti del complesso monumentale della Santissima Trinità e Paradiso stiano particolarmente a cuore alla popolazione lo testimoniano due petizioni sottoscritte da migliaia di cittadini, numerosi dibattiti pubblici e istanze provenienti da associazioni e residenti preoccupati per il destino dello storico ente risalente al diciassettesimo secolo. È stata proprio la petizione cittadina del 2010, con oltre 3000 firme, il primo importante segnale che ha scosso gli animi, a seguito della quale gli amministratori locali hanno avviato l’iter per chiedere l’acquisizione del complesso al patrimonio comunale. Insomma, una saga senza fine per il gioiello di Vico Equense nato nel lontano 1693 inizialmente come conservatorio di suore monache per poi divenire nel tempo un educandato femminile.
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