di Claudia Esposito
Sant'Agnello - Arte, natura, misticismo, tutto fuso insieme in un giardino che sembra quasi al di fuori del tempo, silenzioso, che lascia parlare cuore, sensazioni, emozioni, lasciando ai visitatori il compito di completare il significato delle opere esposte. Tutto questo è stata la mostra "Il Giardino incantato" di Lina e Michele de Angelis che si è tenuta lo scorso weekend nella casa dell'artista a Sant'Agnello, in via Iommella piccola. Artista eclettico, multiforme, poliedrico, dai tanti hobby, Michele De Angelis, un passato tra cattedre universitarie e banche, esprime la sua creatività tramite semplici oggetti del quotidiano che per molti sono materiale di risulta. Mattonelle, bottiglie, lastre di compensato, fusti, pezzi di metallo, ombrelli, scarpe, vecchi vasi, oggetti agricoli che risalgono alla sua gioventù contadina custoditi gelosamente in un locale che lui chiama con affetto il "museo" e che lascerà in eredità al nipotino in arrivo. Tutto per De Angelis può diventare arte. "Tramite i miei lavori - spiega l'artista - voglio sensibilizzare i visitatori sull'importanza del riciclo facendo capire che tutto può diventare oggetto ornamentale o di arredo. Seguo semplicemente l'ispirazione che sorge spontanea, all'improvviso, e devo proseguire fino a quando non si esaurisce, anche se questo significa produrre più opere consecutivamente". Ecco quindi dipinti su legno elaborati con le dita, spugne o pennelli, pezzi di maioliche che diventano vele di regate sospese a mezz'aria dolcemente dondolate dal vento, oppure veli di luce in cui nascondere lumini per ricreare in casa la stessa atmosfera magica del suo giardino, dove, un percorso suggestivo alla luce delle fiammelle accompagna il visitatore fino all'acqua di una fontana decorata con anfore. E ancora, lastre di compensato intagliate all'interno con le forme più varie, sospese tra alberi di agrumi, pomodorini e piante tropicali che ruotano come grandi girandole ad incantare il visitatore che in ogni forma può immaginare ciò che vuole.
"Per me l'arte è movimento - continua De Angelis - anche il più bel quadro fisso alla parete, alla lunga, annoia. Questi lavori sospesi nell'aria, mossi dal vento, dalle superfici variamente colorate e intagliate con forme diverse, spingono le persone a ritrovarvi ogni volta significati e sensazioni diverse". Dalle opere in mostra spicca subito anche un forte misticismo tra sculture metalliche, lavorazioni su legno, sculture ricavate da fusti d'ulivo fin dall'adolescenza, dove tornano ricorrenti i temi della crocifissione, della Madonna e del Cristo. Una religiosità che trova la sua espressione ideale in un giardino che nasconde al suo interno una vera e propria chicca, un'effige maiolicata di San Michele Arcangelo risalente al 1862. Un'immagine diversa dall'iconografia tradizionale, forse ricavata da un bozzetto di Luca Giordano o Guido Reni, dove l'Arcangelo non brandisce la spada in segno di minaccia ma viene piuttosto tenuta alta in segno di autorevolezza. Un santo che, nella mano sinistra, non ha come consuetudine la bilancia per pesare i peccati umani ma mantiene piuttosto uno scudo con il motto "Quis ut deus", colui che appartiene a Dio.
1 commento:
Lina e Michele De Angelis ... due straordinari artisti che trasformano in opere d'arte qualsiasi oggetto, particolarmente quelli de vengono buttati.
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