Fonte: Ilenia De Rosa da Il Mattino
Massa Lubrense - A Punta Campanella i lavori edili in corso per il «Restauro dei manufatti e l'abbattimento delle barriere architettoniche», finanziati con fondi europei stanno trasformando quello che era un sentiero in una strada carrabile che conduce all'estremità del promontorio. A rischio anche specie rare della flora endemica, tra cui orchidee spontanee primaverili, che sono state eliminate durante i lavori di restauro.
A denunciarlo sono cinque associazioni ambientaliste, Wwf, Legambiente, Italia nostra, Centro studi e ricerche Francis Marion Crawford e Vas, che in giornata hanno effettuato un sopralluogo nell’area di cantiere insieme al deputato Luigi Gallo e all'europarlamentare Isabella Adinolfi, del Movimento Cinque Stelle. Ha partecipato anche Tommasina Budetta in qualità di delegata dalla Soprintendenza ai beni archeologici e l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Massa Lubrense Aldo Insigne.
«Dalla documentazione prodotta dalle associazioni che hanno a cuore la riserva naturale e dall’ispezione effettuata emergono seri dubbi sui veri obiettivi che si pone il progetto – afferma il deputato Gallo - e attraverso un’interrogazione abbiamo chiesto al ministro Franceschini se, con quali tempistiche e con quali modalità ritiene di intervenire, con ogni mezzo a sua disposizione, per impedire che l’area protetta di Punta Campanella venga definitivamente compromessa».
Sui danni causati dai lavori non hanno dubbi gli ambientalisti. «Oltre al discorso del vincolo ambientale va messo in evidenza che sono stati eseguiti interventi di taglio su alberi d’alto fusto e sulla vegetazione – spiega Claudio d’Esposito, Wwf - con danneggiamento anche di specie rare, e realizzati passi carrabili e varchi di accesso a proprietà private. Tutto questo in una zona nella quale vige il divieto di transito per i veicoli a motore, giustificato dal pericolo di frane.
Perché realizzare una strada così larga in quest’area e portare anche la corrente elettrica? Siamo molto preoccupati circa il futuro di questa zona e ci auspichiamo che i lavori vengano presto bloccati». «Impossibile fermare il cantiere – dichiara l’assessore Insigne – questo comporterebbe la perdita del finanziamento, il dissesto per il Comune e la chiusura dell’area».
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