giovedì 10 dicembre 2015

La scena antica: percorsi di archeologia urbana a Vico Equense

Vico Equense - Il Comune di Vico Equense ha avviato con la Soprintendenza Archeologica della Campania un programma di valorizzazione del centro storico cittadino, attraverso la costruzione di percorsi culturali. Sabato 12 dicembre 2015, ore 11, nella sala delle Colonne alla Santissima Trinità e Paradiso e a seguire presso l’area archeologica di via Nicotera 74, Tommasina Budetta, funzionario responsabile di zona, presenterà alla cittadinanza gli scavi effettuati tra il 2006 e 2007, inaugurando un nuovo percorso archeologico che toccherà vari punti della Città. “La promozione delle recenti scoperte archeologiche, – commenta il Sindaco Benedetto Migliaccio – in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Campania, consentirà di restituire ai cittadini la memoria dei propri antenati.” Lo scavo di via Nicotera, iniziato tra il 2006 - 2007, ha restituito una necropoli dove le tombe erano disposte su terrazzamenti naturali, intorno a piazzole delimitate da muri in opus reticolatum. Nel settore Sud, sono emerse tombe del tipo a cappuccina, databili tra la fine del III sec. e il I sec. a.C., che testimoniano l’uso del rito inumatorio. Il settore Nord, invece, venne occupato tra il I sec. a.C. e il I sec. d.C., fino al momento dell’eruzione del 79 d.C. ed è stato luogo di indagine nell’ultima campagna di scavi (gennaio-febbraio 2008). Quest’ultimo scavo ha permesso di individuare il tracciato di un asse viario antico costituito da breccioline calcaree di origine alluvionale e fornito di due lunghe carreggiate. Il percorso rappresenta, con molta probabilità, la via di accesso alla necropoli ma potrebbe anche costituire un tratto della Via Minervia che da S. Maria del Toro discendeva poi per l’attuale Via Nicotera. E probabilmente ricalcava un asse viario più antico risalente al V secolo a.C.. E’ lungo questo percorso che sono state ritrovate due statue funerarie, dedicate ad una coppia di sposi. Si tratta di due statue in tufo stuccate, opera certamente di scalpellini locali, raffiguranti un uomo e una donna, riconducibili al periodo romano imperiale (I sec a.C.), ad oggi poco documentato a Vico Equense. Questa scoperta è particolarmente rilevante in quanto documenta la continuità dell’insediamento dall’età arcaica a quella romana. Infatti, poco distante furono rinvenute tombe del VI sec. a.C., i cui reperti sono oggi esposti nell’Antiquarium Silio Italico a Vico Equense.
 
Le indagini di scavo avevano già portato alla luce interessanti testimonianze del rito incineratorio nelle sue forme diversificate. Le ceneri erano deposte in olle segnalate da cippi o da stele iscritta o in cassette lignee ricoperte da tegole a doppio spiovente. È stata ritrovata, inoltre, una sepoltura del tipo a columella, ed anche per questa è stata utilizzata come osteoteca una cassetta di legno, di cui si sono conservati numerosi chiodi di ferro e bronzo. Accanto alla sepoltura è stato ritrovato l’ustrinum che rappresenta il luogo della pira esclusivamente per questa sepoltura. I corredi di queste ultime sepolture hanno restituito fibule di ferro e di bronzo, balsamari vitrei e lucerne, anche questi conservati presso l’Antiquarium.

1 commento:

Unknown ha detto...

Speriamo che questa sia anche la buona occasione per iniziare un'opera di "moral suasion", di persuasione verso quei nostri concittadini vicani che si "ritrovassero" in casa reperti provenienti dalle suddette necropoli.
La restituzione alla collettività sarebbe un gesto di grande civiltà e di amore verso una storia rimasta mutilata da operazione di predazione e di spoglio.
(Ignazio CANNAVALE)