giovedì 24 dicembre 2015

Il racconto. Finalmente Parigi!

di Filomena Baratto

PRIMA PARTE

Vico Equense - Lo specchio riflette un'immagine splendida e sono già in estasi per la serata che mi aspetta: i capelli lucidi e messi in piega in modo spettacolare, la scollatura perfetta, la tonalità del vestito di un colore amaranto che è un incanto, il trucco leggero...ho messo anche la cipria per togliere il lucido nei punti alti del viso. La mia amica mi infila un piccolo fiore sul rialzo laterale dei capelli e scrutando la donna che mi guarda dallo specchio, devo dire di essere veramente contenta di quello che vedo! Carolina ha insistito che l'accompagnassi alla "prima" all'Opera di Parigi di danza classica e sono arrivata a Parigi per due giorni di vacanze regalatemi da lei. Sono arrivata in treno, sistemazione in albergo alla Rue de Rivoli, sola come non accadeva dai tempi della gita al liceo. Carolina si complimenta con me, intanto lei si avvia, io devo attendere un gentiluomo che viene a prendermi e che mi intrattiene prima dello spettacolo portandomi in giro per Parigi. Tutto questo per aver detto una sera a telefono che lei era fortunata a vivere a Parigi per la sua amata danza. Mi ha preso alla lettera e mi ha fatto chiamare da Jean, un amico comune, che con la scusa di un provino mi ha convinto a venire nell'amata Parigi. Bernard è il mio compagno per la serata, scelto scrupolosamente da Carolina: brizzolato, alto, muscoloso, bello, scopro essere un giornalista che per una sera ha fatto omaggio a Carolina e soprattutto a me della sua compagnia. Col mio scialle da sera intonato al vestito mi avvolgo come in una spirale più per l'emozione che per il freddo. Mi fa accomodare nella sua BMW lucida e nuova ed io stento a credere di essere appena entrata in una fiaba. Gli dico subito che non farò Cenerentola, che a mezzanotte non tornerò, non perderò la scarpa e torno all'hotel solo quando deciderò io. La risata di Bernard mi tranquillizza. Comincio a chiedermi se non avrò azzardato a salire in macchina sola con lui e subito mi rendo conto di essere la solita malpensante. Le luci della città mi fanno sentire come in una giostra che gira ed io comincio ad essere la protagonista della serata.
 
Bernard mi parla del suo lavoro, mi dice che domani mi porterà al giornale, che a teatro ci sarà Jean, che troveremo altri amici, che devo stare a mio agio, che quando accadono delle cose belle come queste, bisogna vivere e non stare tesi come sono apparsa a lui. Mi fa complimenti sul vestito, sulla pettinatura, sul gusto e poi aggiunge che in Francia non si dicono certe cose come in Italia, ma si possono pensare e quelle che pensava le teneva per sé. Contenta di non essermi sentita in imbarazzo, gli mando un sorriso e intanto giriamo per Gare St. Germain, ferma l'auto e va a prendermi tre rose. Rimasta in macchina ad aspettarlo, mi do un piccolo tocco sul viso per sapere se ci sono e non sto vivendo un sogno. Mi arrivano tre rose infiocchettate che appoggia sul sedile posteriore, poi chiama Jean e con il vivavoce sento :"Fil, non vedo l'ora di vederti! Tieniti forte che poi dopo si balla noi...il provino domani!" Più muta che mai penso di essere entrata in collisione con la realtà e cominciare a dare qualche segno di défaillance mentale. Quando giungiamo all'Opera è quasi buio, Bernard mi prende sotto braccio dopo aver parcheggiato ed io appoggiata a lui mi sento una regina. A pochi passi c'è Jean che non vedevo dall'anno scorso, si avvinghia a me con un abbraccio portentoso ed io mi dico che forse non ricorda che a casa ho un marito e tre figli. Con grande dispiacere Bernard mi lascia a lui, è stato perfetto ed io un po' disapprovo il fatto di separarci, poi mi volto a guardarlo e lui con occhi dolci mi fa capire che ci vedremo a fine spettacolo. Ho in mano le rose, le darò a Carolina a fine spettacolo. Jean è stupendo nel suo completo Armani, lo so perché me lo ha detto Bernard che avevano comprato gli abiti all'atelier di Milano, poi mi guarda e mi dice che sono uno splendore, mi ferma un attimo e mi ritrae e si fa ritrarre con me da un usciere. Mi dà un bacio ed entriamo. Che scena ragazze! Sembra di essere al ballo delle debuttanti, pardon delle maturande, va be' fa lo stesso, ci siamo capite. Appena seduta in poltrona ai primi posti arciriservati per noi, sento vibrare il cell, ma non ricordo più la tasca dov'è o meglio per dove si accede, Jean avverte il mio disagio e mi invita a cercare il telefonino...Sono i miei che vogliono notizie...ma ti pare che dal teatro possa fare le telecronaca? Dico che li aggiorno dopo. Jean mi guarda basito, io mi pietrifico! Fortunatamente le luci si spengono, si apre il sipario e Carolina è lì, magnifica, nel suo costume di scena! Sono emozionatissima, Jean mi stringe la mano perché sa che andare a Parigi era per me un sogno, sono così emozionata che ci vedo doppio, ma devo essere brava, niente lacrime, voglio ridere e di scatto gli do un bacio lasciandolo senza parole, un modo per sciogliere la mia ansia. Lo spettacolo procede alla grande e alla fine del primo tempo vedo Bernard con Mariel, una top model incantevole e non mi spiego il motivo per cui mi guarda se ha accanto un'opera come Mariel. L'ho conosciuta ieri, era da Carolina, le ho preparato un cream caramel delizioso e mi ha ringraziato per tutto il tempo che è stata con me! Mi vedo lì a ballare sul palcoscenico con Carolina, seguo passo passo i suoi movimenti, oscillo e mi muovo nella mente con lei, Jean si intenerisce a vedermi così partecipe e in uno orecchio mi dice: "C'è sempre tempo per quello che ti ho proposto, domani faremo un provino!" Gli ricordo che domani parto e lui sorride come se avessi detto la più grande sciocchezza. Jean è venuto in Italia l'anno scorso, dove ci siamo conosciuti per un provino per un film che avrei dovuto girare qui in Francia ed io gli ho detto di no per tante paure, ora sono qui a Parigi per la mia amica, quasi una scommessa. Così è la vita! Quello che non si fa in tanti anni, accade in un giorno. Siamo alla fine del primo tempo, si accendono le luci e quando osservo dalla parte di Bernard a pochi posti da noi, lui è solo e serio, non sorride più come prima, Mariel non c'è ed io vado in ansia: sarà accaduto qualcosa? Mi fa cenno di andare un attimo dalla sua parte ma appena faccio per alzarmi, Jean mi tira giù. Come faccio a spiegargli che Bernard mi cerca? Oddio...mi rialzo, dico che vado alla toilette ma lui mi riprende dicendo che è dal lato opposto del teatro. Bernard osserva e diventa nervoso...(continua)

Nessun commento: