“Quando iniziò il percorso della nuova Vico Equense”
di Benedetto Migliaccio, Sindaco di Vico Equense
Vico Equense - Se oggi si parla di Vico Equense “Città che difende i Paesaggi, la cultura ed il buon vivere” è bene non dimenticare quella sera del 20 di dicembre del 2002 quando – eravamo tutti più giovani – con il volto rotto dall’ emozione assistemmo all’ inaugurazione della Fontana dei Delfini dopo il restauro. Quel momento ancora oggi simboleggia bene la rinascita di Vico: il suo monumento più celebrato era stato calpestato, violentato, abbrutito e reso irriconoscibile da anni ed anni di incuria e sottocultura.
I delicati Delfini di pietra bianca irriconoscibili, i pesci rossi buttati in acqua quasi a dileggi, la prospettiva architettonica mortificata dall’ interramento della vasca: in altre parole sembrava che i bruti avessero colpito ed affondato il simbolo della città, che non a caso sconta ancora la più ampia forbice di divaricazione da Sorrento e dalla Penisola che si sia mai riscontrata nella Storia.
Ma quella notte cambiò tutto: poi sarebbero venuti la Piazza del Mercato (ove oggi si ascolta la musica del premio Oscar Bacalov, si ammirano attori, monumenti e suonatori di clavicembalo, cantanti e giocolieri, tombolate ed eventi culturali, giocano i bambini e si tengono manifestazioni di successo e prestigio), la nuova Casa Comunale, la nuova Raffaele Bosco, il Borgo di Marina di Vico e quello “di S. Lucia e degli Illuministi” a Massaquano, la Piazza di S. Salvatore, la demolizione dell’ Ecomostro di Alimuri, la rete che ci rende tra le Città più cablate d’ Europa.
Altri e tanti progressi attendiamo ancora, dal “nuovo Organo di Seiano” al Museo diffuso Antonio Asturi, dalla “Scena Antica” a quella contemporanea, da una agognata Piscina Comunale al rilancio del Faito, dai nostri Artisti, Scrittori, Artigiani, Chef, Albergatori, Contadini e da generazioni di studenti che – dopo aver compiuto gli studi - si affacciano al mondo delle realizzazioni.
Ma mai dimenticare quella notte di 13 anni fa; segna il distacco da un mondo antico grazie ad un Restauro che, quasi per miracolo, fu pensato, follemente voluto e realizzato in pochi giorni da un manipolo ambizioso di ragazzi, che ancora oggi vorrei ricordare e ringraziare ad uno ad uno!
E segnò l’ ingresso di Vico Equense sul modello dei nuovi Turismi (dell’ antiturismo, se visto in senso antagonista ai modelli dell’ affollamento e degli allotments) dalla porta principale, e su un percorso di internazionalizzazione del Brand che ebbe inizio un anno dopo, esponendo il Restauro al “Salone Internazionale di Ferrara” del 2003.
Un video su You tube ricorda quella serata e le sue Emozioni, ma per noi vicani è un obbligo ricordare quel momento come l’ anno zero della rinascita di un paese di antico lignaggio, voglioso di riacquistare il posto che merita nella considerazione globale veicolando al mondo la positiva immagine dei nostri Luoghi come centri di Sapere e Cultura, oltre che di Paesaggi, Ospitalità e Sapori.
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