Quarantacinquenne, soffriva di depressione. Testimoni avevano allertato i Carabinieri su atti sospetti, ma ormai era troppo tardi
Fonte: Costanza Martina Vitale da Le Cronache
Meta - Muore dopo un volo di oltre 30 metri sporgendosi dal parapetto di Via Caruso, la strada che da Via Cosenza porta alle spiagge metesi, appena di fronte alla piazzetta dove si trova l'ascensore. Originario e residente a Meta, aveva 45 anni e soffriva già da tempo di depressione, certificatagli e confermata dal suo medico curante. Nessuna famiglia, se non quella di origine, non si sa se avesse o meno un lavoro stabile. Queste le prime indiscrezioni sulla tragedia accaduta a Meta nello notte tra il 5 e il 6 dicembre scorso, una serata come qualsiasi altra in un luogo che fino a qualche ora piena era stracolmo di persone recatesi presso i lidi a godere di una magnifica, seppur fredda, giornata di sole. Verso le ore 23, allertati da alcuni passanti che ne avevano rilevato atteggiamenti allarmanti, i Carabinieri di Sorrento sono giunti sul posto, ma oramai era troppo tardi. L'uomo si era già sporto dal parapetto compiendo un volo che lo ha fatto impattare sulla strada sottostante, via Gianbattista Liguori, dove poi i Carabinieri hanno trovato il cadavere. Nessuna morte accidentale, quindi, come hanno potuto testimoniare le persone sul posto, si tratta, purtroppo, di un vero e proprio suicidio, Non è il primo evento del genere che accade in questi giorni in penisola sorrentina, già pochi giorni fa un uomo si era suicidato nella vicina Vico Equense per motivazioni ancora da accertare. «La depressione è un disturbo dell'umore molto diffuso. Ne soffrono circa 15 persone su 100. Si calcola che su 6 neonati, almeno uno soffrirà di depressione durante la sua vita - è quanto dichiara l'associazione di Psicologia Cognitiva.
«I sintomi principali della depressione clinica sono l'umore depresso e/o la perdita di piacere e interesse per quasi tutte le attività che prima interessavano e davano piacere. Molto frequentemente si presentano l'anedonia (stanchezza, affaticamento, mancanza di energie) e la demotivazione. Oltre a questi sintomi, la persona depressa può soffrire di un aumento o una diminuzione significative dell'appetito e quindi del peso corporeo senza essere a dieta; può presentare rallentamento o agitazione motorie e disturbi del sonno (dorme di più o di meno o si sveglia spesso durante la notte o non riesce ad addormentarsi o si sveglia precocemente); può non riuscire a concentrarsi, mantenere l'attenzione e prendere decisioni. Il sintomo soggettivo prevalente è la sensazione di essere inutile, negativo o continuamente colpevole che può arrivare all'odio verso di sé; spesso sono presenti pensieri di morte o di suicidio, che possono andare da un vago senso di morte e desiderio di morire fino all'intenzione di farla finita con una vera e propria pianificazione e tentativi di suicidio». Secondo gli ultimi dati nazionali le fasce d'età maggiormente colpite sono quelle tra i 35 e i 44 anni (il 28,9% dei casi solo nel primo semestre), 45-54enni (26,4%). Dati Istat rivelano che più inclini al gesto estremo del suicidio sono gli uomini e, tra questi, a scegliere la precipitazione come metodo di suicidio circa il 35%. Nel 2013 l'Assemblea dell'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ha adottato il "Mental health action plan 2013-2020" che indica tra gli obiettivi, da raggiungere entro il 2020, la riduzione del 10% del tasso di suicidio. Le azioni efficaci per la prevenzione, ribadite anche nel report "Preventing suicide: a global imperative", contemplano la restrizione della disponibilità e accesso ai mezzi utilizzati per attuare il suicidio (in primo luogo le armi da fuoco), la predisposizione di barriere che impediscano la caduta da luoghi elevati (quali viadotti, ponti, ecc) e l'implementare di politiche per la riduzione dell'abuso di alcol e droghe. Fondamentale è anche il follow-up e la presa in carico delle persone che hanno in passato tentato il suicidio perché soggetti ad alto rischio di ripetizione dell'atto con esiti letali. Va menzionato che, come indicato anche dall'Oms, la malattia psichiatrica non è l'unico fattore di rischio per il suicidio, pertanto le politiche di prevenzione del suicidio non possono essere confinate al solo ambito sanitario ma devono tener conto anche dei potenziali fattori di rischio a livello di contesto sociale e relazionale. E, infatti, salgono nell'ultimo anno i dati relativi ai suicidi economici in Italia: nel primo semestre del 2015 questo tipo di eventi mortali aveva raddoppiato rispetto al 2014. In particolare a farla da padrone la situazione economica che ha colpito per lo più gli imprenditori. Eventi che non risparmiano nemmeno la penisola sorrentina, vista come isola felice anche e soprattutto da un punto di vista economico. Un altro dato va inoltre preso in considerazione in questo periodo, ed è la cosiddetta depressione natalizia che ogni anno colpisce migliaio di persone in tutto il mondo. È proprio in questo periodo, infatti, che psicologi, psicoteraupeuti e psichiatri registrano un aumento dei casi di depressione, così come aumentano i casi di tentati suicidi e suicidi.
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