venerdì 8 aprile 2016

Olio senza scadenza, l’Italia si piega all’Europa

Sorrento - “Geopolitica degli alimenti e sicurezza alimentare: olio extra vergine di oliva, un prodotto identitario: esigenze legislative e corretta informazione” è il tema del corso di formazione organizzato questa mattina, presso la sala consiliare del Comune di Sorrento. Il corso, promosso da Unaprol, Consorzio Olivicolo Italiano, e approvato dal comitato tecnico scientifico del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, rientra nell’ambito dell’attività di formazione continua per i giornalisti ed è organizzato dall’Ordine dei Giornalisti della Campania, in collaborazione con il Comune di Sorrento e l’Unaga, il gruppo di specializzazione della Fnsi, la Federazione nazionale della stampa italiana. Dopo i saluti di Giuseppe Cuomo, sindaco di Sorrento, sono intervenuti Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Michele Bungaro, responsabile delle relazioni istituzionali del Consorzio Olivicolo Italiano, Colomba Mongiello, vice presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta contro la contraffazione con delega all’agroalimentare, Amedeo De Franceschi, primo dirigente del Corpo Forestale dello Stato e Giulio Scatolini capo panel dell’Unaprol. Ha moderato l’incontro Luigi D’Alise, responsabile dell’ufficio stampa del Comune di Sorrento. Un olio d’oliva extravergine oggi si può vendere ed è considerato ancora buono se ha un’età massima di 18 mesi dall’imbottigliamento. Il motivo? Ce lo rivela l’articolo 7 della legge 9/2013 la cosiddetta “Salva olio” promossa dall’onorevole Colomba Mongiello (Pd): “Il termine minimo di conservazione entro il quale gli oli di oliva vergini conservano le loro proprietà specifiche in adeguate condizioni di trattamento non può essere superiore a diciotto mesi dalla data di imbottigliamento”.
 
Insomma fino a 18 mesi un olio resta extravergine dopodichè perde le sue “proprietà specifiche” e magari, ad esempio, si inrancidisce. Eppure per la Ue la legge italiana è troppo rigida, in contrasto con la normativa comunitaria, tanto che Bruxelles ci impone togliere quel limite – “fino a 18 mesi” – pena l’apertura di una procedura di infrazione. E l’Italia? Si adegua senza fiatare. Tanto la commissione del Senato ha votato la cancellazione sostanziale del termine minimo di conservazione per l’extravergine. Al termine, si è tenuto un mini corso di affinamento sensoriale sull’olio extra vergine di oliva, per imparare a riconoscere un prodotto di qualità da un prodotto scadente e contaminato.

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