Castellammare di Stabia - In merito ad alcune dichiarazioni apparse su quotidiani locali e siti di informazione on line afferenti la presenza di un’alga tossica (ostreopsisovata) nelle quali nella polemica che ne è scaturita è stata coinvolta anche la Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, al fine di un’esatta ricostruzione della vicenda, si precisa quanto segue: tempo addietro, a metà del mese scorso, dopo una violenta mareggiata, ebbe a formarsi lungo il litorale che va da Pozzano di Castellammare di Stabia fin quasi a Massa Lubrense, una fioritura algale sotto forma di una schiuma di colore giallastro. A suo tempo il sottoscritto, a fronte di dichiarazioni stampa (non suffragate da supporti scientifici) ma che comunque parlavano di “bomba ecologica” e di “mare ricoperto di schiuma e liquami di ogni genere” e che vedevano coinvolte l’istituzione che ha l’onore di comandare, interessò l’ARPA Campania per un’analisi speditiva delle acque interessate da tale fenomeno.
All’esito delle analisi si scoprì che tale schiuma non altro era che semplicissimo «muco», zuccheri e lipidi prodotti da microalghe, molto frequente quando c’è il maltempo e correnti in mare, non bella da
vedere ma non dannosa per la salute umana. In seguito a tali inconfutabili accertamenti, lo scrivente ebbe a stigmatizzare dichiarazioni empiriche che creavano inutili allarmismi a stagione
balneare inoltrata. In questi giorni il Sindaco di Vico Equense con ordinanza n. 236 del 5/8/2016, testé revocata in data 7/8/2016, in seguito a campionamenti effettuati giorni addietro nello specchio acqueo di Punta Scutolo sempre dall’ARPAC, ha messo in guardia i bagnanti della località Seiano di Vico Equense, circa la presenza di un’alga potenzialmente dannosa per la salute umana e per l’ecosistema marino chiamata “ostreopsis ovata”, dettando alcune prescrizioni in merito.
In seguito a ciò, si sono lette alcune affermazioni che hanno accomunato i due fenomeni e che, in buona sostanza, sono state effettuate per con l’intento di confermare che l’allarme lanciato a suo
tempo per la schiuma (muco) era fondato. Trattasi in realtà di due fenomeni distinti e separati, in quanto per quanto riguarda la schiuma, si tratta di una sorta di mucillagine (mucillagine allo stadio finale di formazione di strato gelatinoso superficiale) che viene prodotta in maggiori quantità in questo periodo dell'anno, con il surriscaldamento delle acque. Essa è caratterizzata da sostanze derivate dalla degenerazione/degradazione di particolari tipi di alghe, sostanze lipidiche principalmente, che con le correnti si accumulano in lunghe strisce parallele alla costa e che poi con le
mareggiate si riversano sulla costa stessa. Tale fenomeno come confermato dagli esiti analitici dell’ARPAC non è di natura tossica.
Chi scrive è pienamente consapevole che la situazione ambientale del Golfo di Napoli presenta delle criticità: e proprio per questo la Capitaneria di Porto di Castellammare ed i suoi uffici marittimi
dipendenti, sia su iniziativa sia su delega della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, svolge la sua istituzionale quotidiana opera di prevenzione e repressione di ogni illecito che possa offendere
tale bistrattato ecosistema marino. Ne sono prova le recenti indagini effettuate dal Laboratorio Ambientale Mobile del Comando Generale della Guardia Costiera, l’attività di indagine sul completamento del depuratore di Punta Gradelle e l’attività di sensibilizzazione svolta verso tutti gli utenti del mare.
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