Che non fossero francescani era ormai noto a tutti da tempo. Quello era solo l'ideale di Gianroberto Casaleggio, che effettivamente una vita francescana conduceva: una vecchia macchina un vecchissimo cellulare, vestire sobrio, vita austera. I grillini in parlamento, invece, facevano finta di esserlo, ma si portavano tutti a casa uno stipendio invidiabile. Da quello che sta emergendo ora però il problema non è che non fossero dei francescani, bensì che fossero proprio disonesti. Bonifici effettuati e poi ritirati per un fondo, voluto da Casaleggio, per il microcredito (fondo destinato a sostenere le piccole e medie imprese): un buco colossale, ancora difficile da calcolare. Stime parlano di 1,4 milioni, e lo stesso Movimento ha ammesso errori e calcoli sbagliati e/o gonfiati. Insomma molti bonifici sono falsi, perché pubblicati come rendicontati dai parlamentari ma subito dopo revocati. Se questa è l'onestà che doveva tornare di moda... Nelle ultime settimane sono stati versati in fretta e fùria 250mila euro (130 i parlamentari e 128 gli europei, che proprio male non guadagna no). Cinque giorni fa il senatore Carlo Martelli e il deputato Andrea Cecconi, entrambi capilista «bloccati» nelle prossime elezioni, sono stati costretti a lasciare, il senatore Maurizio Buccarella nel frattempo sie autosospeso: «rimborsopoli» sta travolgendo l'intero gruppo parlamentare grillino. Resta da chiarire come e se si inserisca in questa vicenda il passaggio al gruppo misto nell'europarlamento di David Borrelli, uno dei tré mèmbri dell'Associazione Rousseau.
BEPPE, PENSACI TU
Si dirà: in fondo si tratta di poche mele marce. Certamente, ma il fatto resta comunque éclatante, tanto che è dovuto persino intervenire il «soccorso rosso» di Beppe Grillo, che ormai si occupava nel suo nuovo blog di nuovi materiali, di robotica e di tecnologie futuriste: l'«Elevato» di Sant'Ilario ha dovuto smettere di giocare con i suoi robottini dalla pelle umana ed è stato costretto nuovamente a scendere sulla terra ad occuparsi di scontrini e ricevute. Ma il vaso di Pandora è stato sollevato: scopriamo ora che tra i grillini non ci sono più il disoccupato e l'esodato, ma anche il massone e l'evasore, il disonesto e il «frirbetto» del quartierino. Di Maio, che peraltro ha spese piuttosto alte, può annunciare tutta la «pulizia» che vuole, stracciarsi le vesti come sta facendo, e accusare Renzi per aver restituito agli italiani «il traditore della patria Berlusconi». Parole dure che attestano solo la sua attuale debolezza, dal momento che in questa vicenda non c'entrano ne Renzi ne Berlusconi. Tutto semmai nasce dalla delusione che ha provocato m molti attivisti la svolta impressa da Di Maio al partito. Può certo vantarsi del fatto che nessun altro partito adotterebbe provvedimenti di espulsione contro i propri deputati per questa ragione, ma non si rende conto che, per quanto possa fare, è l'impalcatura stessa della «diversità» grillina a cadere, inesorabilmente. Infranto il mito dell'onestà che cosa resta del M5s? Solo polvere di stelle. L'onestà era l'unica cosa su cui i grillini potevano puntare, considerata la loro totale incapacità politica. Cosa dovrebbero avere nel futuro gli italiani: un governo non solo di incapaci, ma anche di disonesti? Questo è veramente troppo. PRONTI A VENDERSI
La vecchia legislatura cominciò con le espulsioni, ve lo ricordate? A passare di casacca furono proprio molti pentastellati espulsi dal Movimento. Ora, primo esempio della storia repubblicana, sappiamo già prima delle elezioni che entreranno in parlamento pentastellati, i quali il giorno dopo le elezioni cambieranno casacca. Le espulsioni ci sono già oggi è vero, ma diverranno efficaci solo ad elezioni avvenute, e forse pensando male ci viene però da pensare che tutti gli espulsi resteranno in Parlamento. Ma non tutto il male viene per nuocere. La cosa che nessuno ha notato è che questo, di fatto, apre le porte al governo di centrodestra. Gli espulsi saranno i deputati e senatori che passeranno al gruppo misto (almeno 4 persone per ora, compreso il massone Lello Vitiello e il piccolo imprenditore Emanuele Dessi, ma siamo solo agli inizi e il numero è destinato ad aumentare). Ecco, mancasse una manciata di voti per avere la maggioranza, se insomma ce ne fosse bisogno, Berlusconi troverà certamente il modo per valorizzare per il bene del Paese queste «risorse umane» pentastellate, parcheggiate nel gruppo misto, risorse quindi che si potrebbero rivelare utilissime.
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