Luca Mascolo |
Fonte: Michela Della Rocca da il Quotidiano del Sud
A pochi giorni dalla nomina di Vincenzo Belgiorno a direttore Generale dell'Ente Idrico Campano è già polemica. A scatenarla Pasquale Maglione, candidato del M5S alla camera Collegio Proporzionale Avellino- Benevento che ha sollevato dubbi sulla procedura utilizzata dal Comitato Esecutivo dell'Eic per nominare il nuovo manager. E le accuse mosse dal M5S non sono passate di certo inosservate al presidente dell'Eic Luca Mascolo che fa chiarezza sulla designazione del direttore generale. «Come spesso capita, parlano di cose che non conoscono e di cui non capiscono nulla. La figura del direttore generale è fondamentale - spiega Mascolo nel nuovo assetto del sistema idrico campano, che arriva con colpevole ritardo rispetto a molte altre regioni d'Italia. Non dimentichiamo che questo riordino del settore andava fatto dal lontano 2009 e che non era stato messo in campo colpevolmente dalle giunte regionali precedenti. Va dato atto al presidente Vincenzo De Luca e all'amministrazione regionale di aver impresso una svolta. Sono riusciti in poco tempo ad approvare una legge regionale e a far aderire la stragrande maggioranza, circa 500 comuni in modo spontaneo ed altri cinquanta tramite la leva del commissariamento all'Eic. Ma senza il direttore generale il riassetto del sistema campano non parte. Perciò dal mio insediamento nell'aprile 2017 abbiamo elaborato la procedura corretta per nominare ü direttore generale. E' stato pubblicato un bando il 10 luglio sul Burc della Regione Campania, a cui hanno partecipato più di 100 persone.
Una commissione di altissimo profilo e livello ha valutato attentamente i curricula per rispondere alle esigenze del bando. Dopo un'attenta analisi sono stati ritenuti idonei 72 candidati, che sono stati suddivisi in tre fasce di punteggio: sufficiente, buono ed ottimo. La commissione non aveva massime di discrezionalità, nel senso che doveva valutare i curricula secondo criteri indicati dal bando e cioè la comprovata professionalità e competenza per cinque anni nel settore dei servizi pubblici locali. E' stata una decisione largamente condivisa nel comitato esecutivo (12 voti a favore di Belgiomo, un voto contrario e tre astenuti) proprio perché ci siamo attenuti ai rigidi criteri che avevamo individuato nel bando: esperienza gestionale in amministrazione pubbliche o società pubbliche con particolare riferimento ai servizi idrici integrati, esperienza professionale in piani, progettazioni e direzione di lavori di opere dei servizi pubblici locali ed esperienza in ambito accademico nelle materie dei servizi pubblici locali. Se l'esito del lavoro di una commissione di alto livello che ci ha dato giudizi sintetici su ogni candidato, mettendo m condizioni il comitato esecutivo di fare la scelta più ponderata e asettica possibile, credo che ci sia poco di valutativo dal punto di vista discrezionale. Questo non è un depauperamento della professionalità e delle competenza degli altri candidati. Anzi all'interno della fascia degli ottimi c'erano tanti candidati, alcuni anche amici miei, che però rispetto ad un curriculum accademico e professionale di alto livello - spiega Mascolo - ci ha orientato verso una nomina più tecnica e meno discrezionale possibile». Poi il presidente replica a Maglione sull'accusa di aver designato Belgiomo a porte chiuse. «Chi ha un minimo di conoscenza di enti locali sa bene che, quando si paria di persone nelle riunioni degli organi assembleari, gli incontri si fanno a porte chiuse perché si esprimono giudizi sulle competenze e qualità dei candidati. Non era per nascondere nelle segrete stanze la decisione, ma per rispetto di una norma basilare che viene dal codice degli enti locali del 1934. Ringrazio - conclude Mascolo - la commissione per l’ottimo lavoro svolto e il comitato esecutivo per aver voluto attenersi a dei criteri tecnici e non aver inficiato il giudizio con valutazioni di natura politica, inappropriate.»
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