Luigi Di Maio |
Al candidato premier Luigi Di Maio 490 voti, al presidente della vigilanza Rai, Roberto Fico, 315. Pochi clic, ma sufficienti per essere capilista nella quota proporzionale che garantisce il seggio in Parlamento. Ieri pomeriggio, dopo settimane di polemiche, sul blog dei Cinque stelle sono finalmente apparsi i risultati delle "parlamentarie" che, secondo tradizione, si sono svolte on line "a numero chiuso". Luigi Di Maio, il più votato nel suo collegio proporzionale che abbraccia la provincia Nord-Ovest di Napoli, con 490 preferenze ottiene il 24 per cento rispetto ai 2.040 votanti. Incalzato, peraltro, dal deputato di Giugliano Salvatore Micillo, molto impegnato nella "Terra dei fuochi", che arriva a quota 357 ottenendo però solo il terzo posto nel listino per via dell'alternanza uomo-donna. Il 28 per cento lo ottiene invece Roberto Fico, primo a Napoli città con 315 voti davanti a Gilda Sportiello (114 clic). Segue Alessandro Amitrano che con 104 preferenze soffia il listino per soli due voti a Luigi Falco, portavoce di Di Maio, escluso poi a sor presa anche dai collegi uninominali. Numeri bassi sia per la Camera sia per Palazzo Madama. La corsa verso il Senato, dove i collegi hanno un'ampiezza doppia rispetto a Montecitorio, vede ai primi posti Sergio Puglia, di Portici, e il salernitano Andrea Cioffi, i più votati in Campania nell'ampio collegio senatoriale Salerno-area vesuviana, rispettivamente con 536 e 470 clic. Proprio Cioffi, però, parlamentare uscente, pur essendo finito secondo scala nella terza casella del listino per l'alternanza uomo-donna e rischia di non essere rieletto. Dati che non convincono gli esperti. «Questi numeri così esigui - spiega Luciano Brancaccio, professore di Sociologia politica al Dipartimento di Scienze sociali della Federico II - sono in contraddizione con la retorica di una formazione che si dichiara aperta alla funzione di reclutamento.
I numeri per indicare le candidature denotano una consultazione interna assolutamente chiusa con nessuna apertura nei confronti della società civile. Una gestione fortemente centralizzata. Il bacino di voti dei Cinque stelle è potenzialmente ampio, ma il processo di selezione delle candidature e di carriera interna è chiuso e sottratto a qualsiasi controllo esterno, con pochissima a trasparenza sui meccanismi». Meccanismi che, in base all'alternanza uomo-donna prevista dalla nuova legge per i listini proporzionali, lanciano nella mischia diversi volti nuovi come Concetta "Conny" Giordano, di Frattamaggiore, laureata in Lettere e filosofia alla Federico II, seconda in listino dietro Luigi Di Maio con 136 voti. Oppure Margherita Del Sesto che con 288 voti è al primo posto del proporzionale Camera nell'Alto casertano e che, già in piena campagna elettorale, oggi riunisce il suo popolo non più virtuale nella roccaforte di Pietravairano. Ma la più votata in Italia per la Camera è una napoletana, Carla Ruocco, deputato uscente, che ha sbancato Roma ottenendo 1691 voti on line. In Campania, intanto, non si placa il caso di Angelo Zanfardino. Sconosciuto al Movimento, aveva conquistato un posto in un listino proporzionale ma è stato escluso come altri 14 in tutta Italia. Potrebbe presentare ricorso, ma è ormai fuori tempo massimo per sognare un seggio in Parlamento.
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