martedì 9 ottobre 2018

L'intervista. L'assessore Fortini "Scuole aperte ripartiamo con 450 istituti"

Lucia Fortini
Fonte: Bianca De Fazio da La Repubblica Napoli

«Fu proprio a Città della Scienza che presentammo per la prima volta "Scuola Viva", il programma con il quale teniamo aperte le scuole nel pomeriggio. Ed ora torniamo a Città della Scienza con una nuova programmazione e nuove iniziative». L'assessore regionale all'Istruzione Lucia Fortini è alla vigilia della "Tre giorni per la Scuola" che comincerà domani a Bagnoli. Una convention dedicata a studenti, insegnanti e dirigenti scolastici che saranno qui non solo per presentare quanto di meglio viene prodotto negli istituti come buone pratiche da diffondere e divulgare, ma anche per incontrare realtà associative e professionali, nonché aziende produttrici di beni e servizi per il mondo della scuola e della didattica. Tre giorni con un programma messo a punto dall'assessorato all'Istruzione della Regione, dall'Ufficio scolastico regionale per la Campania e dalla Fondazione Idis. Assessore Fortini, chi ci sarà alla presentazione dell'evento? «Ci saranno le presenze istituzionali, col governatore De Luca in testa. Ma non vuole essere una passerella. La "Tre giorni perla scuola" rappresenta un momento fondamentale per tutte le persone che operano nel settore. È l'occasione in cui la scuola esce dalle aule e si mette in vetrina mostrando la sua parte migliore. Nella nostra regione ci sono eccellenze che spesso rimangono nell'ombra. Nostro obiettivo è proprio quello di valorizzarle e metterle in rete attraverso la condivisione di idee e di progetti e lo scambio di buone pratiche».
 
Facciamo un esempio. «"Scuola Viva" ha avuto una evoluzione. Non solo perché è diventato programma triennale e poi quadriennale, ma perché è transitato dagli enti alle persone: ha creato una comunità. Le scuole che svolgono grazie a questo programma attività pomeridiane coinvolgono i ragazzi, ma anche le famiglie e il Terzo settore sul territorio. Ebbene, questi soggetti non si muovono indipendentemente l'uno dall'altro, ormai, ma sono diventati una comunità». Ora parte il terzo anno di questo programma. Quante le scuole coinvolte? «Sono 450 in tutta la Campania. Ovvero la metà degli istituti scolastici. E nell'arco di tre anni c'è il coinvolgimento di 400 mila studenti, dai più piccoli ai ragazzi delle scuole superiori. Oltre 100 mila all'anno. La Regione ha investito molto su questo (100 milioni di euro per 4 anni, dunque 25 milioni all'anno). Un investimento imponente, che abbiamo voluto innanzitutto come forma di contrasto alla dispersione scolastica. Ma i risultati...». I risultati? «Non si possono misurare nel breve periodo. Di certo verifichiamo, nelle scuole, che i progetti messi a punto istituto per istituto rimotivano i ragazzi allo studio, ad esempio. E comunque non ci siamo fermati a "Scuola Viva". Nelle prossime ore viene pubblicata la graduatoria di un nuovo programma, che abbiamo chiamato "Scuola di comunità"». Di cosa si tratta? «Sappiamo, avendo ascoltato presidi e insegnanti, che il lavoro in classe quando ci sono ragazzi difficili è particolarmente complesso. Ed allora abbiamo chiesto al Terzo settore di promuovere progetti che, mettendo in rete le scuole, fossero finalizzati a fornire partner e supporto proprio ai ragazzi difficili, ed ai loro insegnanti, nelle ore di scuola, al mattino. Gli obiettivi sono il contrasto alla dispersione, il sostegno alle famiglie, il supporto alle attività didattiche». Quando partirà "Scuola di comunità"? «Nel più breve tempo possibile. Adesso pubblichiamo la graduatoria. Ci sono no profit come "Maestri di strada" o "Orsa maggiore". Abbiamo invertito il processo: mentre per "Scuola Viva" le istituzioni scolastiche promuovevano progetti, stavolta è il Terzo settore a diventare protagonista e mettere a punto una programmazione che coinvolga 4 scuole e supporti gli studenti più in difficoltà, quelli che sono davvero a rischio dispersione. Si tratta di prenderli in carico e seguirli (talvolta seguire anche le famiglie), a casa ed a scuola. Anche in classe, in orario cumulare, per non lasciare soli gli insegnanti». Quanti saranno gli studenti coinvolti? «Un numero certamente limitato, rispetto a "Scuola Viva", ma gli interventi saranno più mirati, più personalizzati. I ragazzi a rischio avranno un tutor che li affiancherà nelle loro attività. I progetti sono quanto di più vario, perché la Campania è un territorio eterogeneo, che richiede interventi non standardizzati, e, soprattutto, non limitati nel tempo. Ed ecco perché anche questa azione è programmata su più annualità: 2 questa volta. Con un finanziamento iniziale di 10 milioni che stiamo cercando di portare a 12».

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