sabato 30 gennaio 2021

Città Metropolitana di Napoli. Terreni incolti e abbandonati ai giovani

Terreni incolti e abbandonati ai giovani, al via l’intesa Anci - Città Metropolitana per il progetto SIBaTer 

Il Sindaco della Città Metropolitana di Napoli, Luigi de Magistris, ha approvato questa mattina lo schema di protocollo d’intesa per dare il via alle attività di informazione e all’attuazione del Progetto “SIBaTer - Supporto Istituzionale alla Banca delle Terre abbandonate e incolte”, che prevede il censimento delle terre e dei relativi immobili di proprietà dei Comuni in stato di abbandono da lungo tempo e la loro concessione ai giovani dai 18 ai 40 anni, sulla base di progetti di valorizzazione presentati in risposta ad avvisi pubblici. De Magistris: “Riqualificare il territorio e favorire l’occupazione”. Il Consigliere Metropolitano Delegato all’Agricoltura, Vincenzo Cirillo: “Recuperare terreni incolti con aziende di giovani agricoltori ‘digitali’ che utilizzino lo smart farming, creando lavoro vero ed ecosostenibile” Censire le terre e i relativi immobili, come i fabbricati rurali, di proprietà dei Comuni, che vertono in stato di abbandono da lungo tempo, e concederli in gestione ai giovani dai 18 ai 40 anni, sulla base di progetti di valorizzazione presentati in risposta ad avvisi pubblici. Con una duplice finalità: da un lato, recuperare e riqualificare terreni pubblici incolti e inutilizzati, contenendo il degrado geologico-ambientale del territorio e salvaguardandone l’integrità idrogeologica, dall’altro, offrire opportunità occupazionali ed economiche ai giovani del Sud che molto spesso si trovano a fare i conti con la mancanza di lavoro. È questo l’obiettivo del progetto “SIBaTer - Supporto Istituzionale alla Banca delle Terre abbandonate e incolte”, per la promozione e l’attuazione del quale quest’oggi il Sindaco della Città Metropolitana di Napoli, Luigi de Magistris, ha approvato lo schema di convenzione con Anci Campania. Il programma, infatti, è rivolto ai Comuni delle Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, e Sicilia) ed è coordinato a livello centrale da Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, che ha individuato nelle proprie articolazioni regionali gli attuatori sui territori, che devono, tuttavia, integrare le progettualità con le Istituzioni locali, in primo luogo le Città Metropolitane.

  

“Con l’atto approvato oggi – ha affermato il Sindaco de Magistris - diamo il via libera ad iniziative informative e di comunicazione, oltre che di attuazione del progetto medesimo, da realizzare congiuntamente per far conoscere le opportunità della ‘Banca della Terra’ ai Comuni della Città Metropolitana e ai potenziali assegnatari dei terreni, ovvero i giovani agricoltori”. Promotore dell’iniziativa il Consigliere Metropolitano Delegato all’Agricoltura, Vincenzo Cirillo. “Nei prossimi giorni – ha annunciato - procederemo alla firma del protocollo e daremo avvio alle attività necessarie per implementare la Banca della Terra. L'obiettivo è quello di censire le terre agricole abbandonate ed assegnarle ad agricoltori, in particolare giovani, creando anche opportunità per chi oggi vive la crisi occupazionale che sta attanagliando il Paese, in particolare il Mezzogiorno. Potranno essere anche ampliate aziende agricole esistenti”. “E c’è un altro aspetto – ha continuato Cirillo - da sottolineare: i giovani che saranno selezionati potranno accedere anche a misure di finanziamento e incentivazione. Penso al programma ‘Resto al Sud’, che sostiene progetti imprenditoriali di giovani meridionali in età 18-35 anni, agli interventi finanziari a favore dell'imprenditoria giovanile in agricoltura e di promozione delle filiere del Mezzogiorno, ma anche la Città Metropolitana vorrà essere vicina a chi vorrà riqualificare e mettere a reddito terreni incolti, soprattutto a chi vorrà praticare la cosiddetta agricoltura intelligente, finanziando e sostenendo progetti-pilota di smart farm”. “Il nostro auspicio – ha concluso il Consigliere Delegato - è infatti quello di far insediare su questi terreni incolti aziende di giovani agricoltori ‘digitali’ che utilizzino lo smart farming, che fornisce alle aziende ortofrutticole un sistema completo di strumenti e informazioni per controllare con precisione, da PC o tramite tablet o smartphone, i fattori che determinano la salute delle piante, le esigenze di irrigazione, le condizioni climatiche, in maniera da poter gestire al meglio le attività e intervenire in maniera tempestiva e mirata in caso di necessità, migliorando la qualità del raccolto e aumentando la redditività. È un progetto che abbiamo presentato e al quale stiamo lavorando, di concerto con il Ministero e l’Assessorato regionale competente, con grande impegno”.

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