venerdì 29 gennaio 2021

Vico Equense. Intervista a Ciro Maffucci: “Maurizio Cinque? Non facciamo più parte del suo gruppo”

di Agorà 

Vico Equense - Questa settimana intervistiamo Ciro Maffucci, consigliere comunale di minoranza. Ci parla di L845. Un nuovo movimento politico promosso insieme ad un altro consigliere di minoranza, Rossella Staiano. Una novità importante che rappresenta anche un momento di differenziazione nell'ambito della minoranza. Maffucci e la Staiano sono stati eletti nell'ambito delle liste a sostegno di Maurizio Cinque candidato sindaco. Ebbene, da quello che dice Maffucci, si coglie una chiara presa di distanza da Maurizio Cinque. Una posizione che è destinata ad avere ripercussioni in vista delle prossime elezioni amministrative. L845, è circolata questa dicitura - che riprende il codice catastale del Comune di Vico Equense - su manifesti affissi in città ed anche su banner on line. Si dice che è un movimento politico messo su da lei ed altri in vista delle prossime elezioni amministrative. Ce ne vuole parlare? L845, è un movimento nato dalla condivisione di un percorso con la consigliera Rossella Staiano. Abbiamo sentito, la necessità di esprimere la nostra idea e stiamo cercando di far capire il nostro modo di intendere la politica. Quest'esigenza si è fatta più forte con l'arrivo della pandemia, i mesi trascorsi in isolamento, sono stati utili soprattutto per ripensare alla mia (nostra) partecipazione alla vita politica della Città. Pensiamo che la contrapposizione assoluta non porti a nulla e che in questo momento non sia la cosa necessaria. Si devono superare le divisioni storiche, si devono attenuare le divergenze che da sempre contraddistinguono Vico Equense, perché la situazione è grave ed i tempi che ci attendono difficili. Oggi serve condividere le idee, i progetti, le scelte, cosa questa che abbiamo chiesto più volte a chi ci amministra, ma sono state sempre richieste gettate al vento.

 

Con questo spirito, ci siamo fatti promotori dei tavoli tematici di @VicoTown, un confronto aperto tra le diverse anime della nostra comunità, che ha prodotto un lavoro importante, condiviso e consegnato al Sindaco, ai consiglieri ed ai dirigenti comunali, il 12 maggio dello scorso anno. Si è lavorato al futuro di Vico, pensando ad una Città unita e vogliosa di superare questo periodo cosi nefasto. Ci sono stati incontri tra operatori economici, sociali e turistici, che in alcuni casi non si conoscevano neanche, una cosa assurda la mancanza di confronto tra gli attori principali della nostra economia. Da qui siamo partiti, con la convinzione che il confronto con tutti, l'ascolto delle idee, la condivisione di progetti ed obiettivi, deve essere alla base dell'impegno politico. Ma soprattutto abbiamo capito che fare delle scelte di campo assolute, non porta a niente. Abbiamo un compito, perché una cosa deve essere chiara, non siamo una classe dirigente, non abbiamo avuto modo di crescere all'interno di strutture politiche, non abbiamo che conoscenze autodidatte e determinate dalla nostra voglia di partecipazione. Ci siamo messi a disposizione dell'intera comunità, utilizzando la nostra esperienza lavorativa ed umana ma non possiamo compiere gli stessi errori del passato. Il nostro compito è programmare, sviluppare una visione condivisa, aggregare intorno a progetti ed obiettivi, ma soprattutto costruire una nuova classe dirigente che potrà portare avanti negli anni il progetto che vede Vico al centro dell'interesse di tutti. Come si fa? Dobbiamo coinvolgere i più giovani, facendoli appassionare alla vita della città, creando progetti e luoghi che possano essere punti di attrazione. Dobbiamo investire sulle idee rivoluzionare delle nuove generazioni, ma soprattutto imparare ad ascoltare quello che ci vogliono dire. Noi lo stiamo facendo da un po’. Avendo costituito due gruppi di lavoro, uno con ragazzi dai 18 ai 24 e l'altro con ragazzi con più di 24 anni. E’ una bella esperienza formativa, ascoltarli e rendersi partecipe della loro relata, così lontana dalla nostra. Solo cosi, possiamo pensare di immaginare Vico tra 20 anni, perché c'è bi- sogno di incominciare un cammino e di crea- re le condizioni affinché questo percorso, sia battuto da chi ha la forza e la voglia di farlo. E’ ambizioso ragionare in questo modo? L845 è un progetto ambizioso, che altrimenti non potrebbe essere stimolante per chi vi partecipa. Un altro punto focale è la necessaria collaborazione, che dobbiamo creare tra pubblico e privato, per garantire un volano unico alla Città. Ascoltare le associazioni, gli imprenditori ed i commercianti per organizzare, ció che deve essere fatto da subito e ciò che dovrà essere programmato. Gli argomenti da affrontare sono tanti e solo uomini presuntuosi possono credere di avere tutte le soluzioni in tasca, Quali i prossimi passi? Lunedi 25 gennaio, lanceremo un sondaggio pubblico a cui potranno partecipare tutti, utilizzerà i canali di comunicazione più diffusi e ci darà la possibilità di conoscere il pensiero dei nostri cittadini. E’ la prima volta che si chiede di partecipare alla costruzione di un’offerta politica, partendo dal singolo, già questo è un bel passo in avanti, consigliato da chi ha partecipato ai confronti di cui ho parlato poc'anzi. Oggi sul suo giornale, si può leggere il nostro manifesto programmatico, stiamo lavorando a progetti seri e concreti, perché basta con i soliti programmi e le solite idee che ascolto ad ogni elezioni. Scommette che qualcuno parlerà di piscina, tutti di porto, e molti della rivalutazione del Faito. Serve concretezza, serve indicare la meta e tracciare la rotta, avendo ben chiara la posizione in cui ci si trova giorno per giorno. Dobbiamo essere efficaci e poi efficienti. Efficaci, nel senso che dobbiamo fare le cose che devono essere fatte. Efficienti, nel senso di farle nel modo giusto. La cosa meno utile, è quello che si è fatto in questi ultimi 5 anni, cioè fare con grande efficienza ciò che non andava fatto. La nostra è una posizione di ascolto, aperta a tutti, vogliamo parlare con le persone di cosa fare e di chi siamo. La serietà e la passione, che ci contraddistinguono, sono la garanzia del progetto. II mio segreto è che l'impegno che metto in politica, è un riflesso del mio egoismo. Lo faccio per i miei figli, per garantirgli la possibilità di essere liberi di scegliere il proprio futuro quando sarà il momento. Il migliore altruista e il più grande egoista. Il 16 gennaio 2016, Maurizio Cinque, lanciava il suo progetto politico con l'obiettivo di costruire un'alternativa nella classe dirigente della città. Sono passati 5 anni. Cosa è ancora vivo e cosa è superato di quella esperienza e quale può essere il ruolo di Maurizio Cinque oggi? "Cambiare fa bene" ed il gruppo che vi ruotava attorno, è stata una fase importante del mio impegno politico. Quel gruppo, contiene diverse anime e diversi modi di pensare, mantenuti insieme da un bellissimo, almeno per me, rapporto di amicizia e fiducia. Le differenze, si sono sempre superate proprio per questo motivo. Ma il tempo cambia tutto e soprattutto le persone. Quando mi guardo indietro, non posso fare a meno di pensare che la politica e l'amicizia non camminano di pari passo e se questo è vero, ed è vero, le diversità di pensiero, di azione e di valori non sono più cosi facilmente accettabili, soprattutto quando danno vita a situazione spiacevoli. Maurizio per me è un bravo politico, che può dimostrare le sue capacità alla Città. Resta di tutta quest’esperienza il rispetto per la persona, la comunanza di intenti e la voglia di fare qualcosa di buono per Vico. Tutto il resto è scomparso e da qui la necessità di L845. Il ruolo di oggi che deve avere Maurizio? Questa è una sua scelta, noi siamo stati molto chiari e siamo pronti ad ascoltare le sue proposte, ma in maniera differente. Se prima eravamo all'interno del gruppo, oggi siamo una realtà a parte che ha bisogno di comprendere e ha bisogno di valutare. Non siamo più soli, ma abbiamo creato le condizioni per cui molte altre persone hanno sposato la nostra idea e questo ci porta a dover per forza cambiare atteggiamento, ascoltando tutti e valutando insieme il da farsi. Torniamo alle prossime elezioni amministrative di Vico. A Sorrento il candidato sindaco che poi ha vinto a settembre scorso è uscito allo scoperto dieci mesi prima del voto, ha parlato di programmi, se ne è fregato dei tatticismi ed ha vinto all'insegna del motto: il coraggio di cambiare. La politica cittadina può trarre qualche lezione da questa esperienza oppure c'è una specificità vicana che ci condanna ad avere programmi messi in secondo piano e candidati perenne- mente ufficializzati all'ultimo minuto? Nel 2016, abbiamo fatto un percorso simile al sindaco di Sorrento partendo con le nostre proposte nel novembre 2015. Siamo stati molto criticati, ma i fatti ci hanno dato ragione, perché la nostra proposta, an- che se soccombente, è stata accettata dal 50% della Città. Abbiamo sicuramente commesso degli errori e di questo mi rimarrà sempre il segno. Oggi i tempi sono cambiati, quell'esperienza non può essere ripetuta, perché manca la voglia di misurarsi sulle idee e sui progetti e si lascia spazio al tatticismo, alla ricerca dei grandi elettori e alla formazione delle liste. Mi sono sempre domandato, perché una persona dovrebbe scegliere di votarmi? Penso sia giusto meritarsi il voto, per quello che si propone, per quello che si è fatto, per la persona che si è. Per far questo, bisogna cimentarsi e parlare di idee e progetti, senza farsi assalire dalla paura atavica di tutti, che il confronto faccia perdere la primogenitura delle stesse. Se lavoriamo per il bene della nostra Città e abbiamo delle buone idee, la condivisione e la messa in pratica di queste, dovrebbe essere il primo obiettivo. Non importa chi lo faccia ma che si faccia. Ma la mia è un'utopia, la politica è tattica, o scaltrezza quello di cui parlo è altruismo passione. Partiamo da questo per una nuova stagione. A proposito di programmi. Il covid, con tutte le difficoltà e tragedie, ha livellato, almeno in parte, le condizioni di partenza tra vari Comuni della costiera. Cosa si può fare in questo "periodo sospeso" per farci trovare competitivi in vista della ripresa? Dal febbraio del 2020, si doveva programmare e progettare il futuro della nostra Città. Già nelle prime riunioni di emergenza, i abbiamo chiesto al Sindaco, io e Rossella, di individuare nella macchina amministrativa delle figure e le risorse utili, a programmare il da farsi. Niente, mi hanno risposto che non era il tempo. Abbiamo, chiesto di costituire dei gruppi di lavoro divisi per categoria, niente e cosi è nato VicoTownMeeting. Si è costituita una cabina di regia di facciata, che non ha prodotto nessuna decisione degna di nota, è stato solo un modo per spendere nomi e soldi, per coprire un'assenza di idee e di azione da parte dell'amministrazione. Nell'ultimo Consiglio Comunale, abbiamo chiesto di intavolare un confronto con le amministrazioni della penisola. Ci è stato risposto, dal Sindaco, che il confronto è continuo con tutti i suoi colleghi peninsulari. Ma i fatti lo hanno sbugiardato, per l'ennesima volta, sia sui test anti covid MSC, sia sulle scuole. Servirebbe oggi, una visione d'insieme, comprendendo che ci sono problemi comuni da non scaricare solo sulla nostra comunità come il traffico, le fogne, il depuratore ecc. C'è poi, la necessità di condividere servizi e azioni nel campo dell'ambiente, del sociale, e del turismo. Solo un'ottusità becera può non considerare questi temi, come dei temi sovra- comunali da affrontare subito ed insieme. Pronto soccorso dell'ospedale chiuso. Lei ha novità? Cosa si può fare per ripristinare questo fondamentale servizio al De Luca e Rossano? Sul pronto soccorso non ci sono grandi novità. Il mantra del direttore generale Sosto, è sempre lo stesso "appena finisce l'emergenza tutto tornerà come prima.” Credo che sia necessario, avere fiducia delle parole del dirigente, ripetute a più persone in più occasioni. Certo dovremo essere vigili, non solo come politici, ma come cittadini affinché questa situazione si verifichi. Resto dell'opinione, che la scelta dell'Ospedale Unico, oggi debba essere ridiscussa in funzione di ció che è successo. Sarà la nuova amministrazione, che dovrà trovare la forza politica di far cambiare idea al nostro governatore De luca, sul piano sanitario approvato. Per questo traguardo, non posso non cogliere l'opportunità di un rappresentante della nostra Città in Regione, che può e deve farsi portavoce di questa esigenza e di questa necessità. L’ospedale, non può chiudere e deve essere difeso da tutti noi. Gestione dell'emergenza sanitaria da parte del Comune. Che giudizio ne dà? E’ una situazione difficile da gestire ed ogni decisione può essere criticata. La mancata disponibilità, del Sindaco, a collaborare con la minoranza non ha garantito delle scelte maggiormente condivise e comprese e questo è stato un danno importante per la nostra comunità. L'atteggiamento collaborativo fa parte di una maturità politica che manca sia al sindaco che ad alcuni membri della sua compagine. La politica nelle difficoltà si unisce, supera quel- le che possono essere divisioni concettuale e personali. La crisi è di tutti e solo con la collaborazione di tutti si può arrivare ad un lieto fine. Ma questa è una speranza che ho avuto, una speranza vana, che potrà essere soddisfatta solo con il cambio di chi ci amministra. Siamo al termine del mandato il bilancio dell'Amministrazione uscente dal suo punto di vista? E’ una domanda molto interessante e la ringrazio. Mi ricordo alle scorse elezioni, da parte dei nostri avversari, le promesse di una valutazione semestrale dell'operato dell'amministrazione. Mi piacerebbe che alla fine della consigliatura, i cittadini potessero fare una valutazione complessiva di questi 5 anni. Stiamo per chiedere ufficialmente all’amministrazione, un rendiconto preciso delle attività svolte e di quelle programmate e progettate per il futuro. Per giudicare bisogna conoscere bene i pro- getti in cantiere, quelli da eseguire e quelli eseguiti. Sono pronto ad applaudire il lavoro svolto, basta che me l'ho dimostrino. Voglio il bene per la mia Città. Vi terrò aggiornati sui risultati delle nostre richieste. Episodi recenti di arresti per usura in città. Il sindaco ha detto: non siamo la città della camorra e chi ha accostato l'Amministrazione a questa vicenda ha fatto sciacallaggio. Condivide? Condivido che non siamo una Città di camorra e non ho trovato di buon gusto ciò che è stato fatto da parte di alcuni esponenti politici. Certo, il controllo e l’attenzione verso tutto quello che è malavita e malaffare è necessario e fondamentale per tutti. Come gruppo di minoranza, siamo stati più volte dai carabinieri, per chiedere maggiori con- trolli. Sono conscio, che è un territorio molto vasto e complesso e che spesso si possono creare zone poco controllate. Siamo tutti responsabili e dobbiamo collaborare, per difendere la nostra comunità Un'ultima domanda. Lei per passione politica è figlio d'arte. Il suo papà è stato segretario cittadini della Democrazia cristiana per dieci anni ed amministratore con ruoli di primo piano. Che eredità politica le ha la- sciato Giuseppe Maffucci e cosa intende fare per renderle onore? La voglia di impegnarsi e l'amore per Vico Equense. Mi permetta solo di approfittare di questa intervista per ringraziarlo per l’esempio che è stato per noi figli.

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