Vico Equense - Da baluardo delle eccellenze cittadina a fattore di contrapposizione e di polemica, anche politica. E’ il destino della pizza a Vico Equense. Gli eredi di Gigino Dell'Amura, capostipite e creatore della celeberrima pizza a metro da una parte ed il Comune dell'altro. Al centro della contesa la prima De.Co., denominazione comunale di origine, denominata Pizza di Vico al metro. Secondo il Comune, e la commissione municipale ad hoc che l'ha approvata, si tratta di un marchio di tutela di una produzione che qualifica il territorio. Per gli eredi Dell'Amura, invece, con questa soluzione si rischia di ingenerare l'equivoco che in ogni locale che rispetti il disciplinare della De.Co. si mangi la pizza a metro che è e resta esclusivo appannaggio dell'Università della Pizza - Pizza a metro. Insomma quello che per il Comune è una tutela e promozione del territorio, attraverso una eccellenza riconosciuta, per i titolari della Pizza a metro è un elemento di confusione rispetto al consumatore. Sulla querelle, che non accenna a placarsi, riportiamo il post dell’Avvocato Giuseppe Dilengite, ex sindaco di Vico Equense. “Sono costretto a scrivere queste brevi considerazioni sulla “querelle” relativa all’approvazione della Denominazione Comunale “pizzadivicoalmetro” perché da più parti sono stato tacciato di “ignoranza” della materia. Dunque esporrò nella maniera più semplice possibile il mio punto di vista che, per carità, potrebbe anche essere inesatto o erroneo e se così fosse ne chiedo anticipatamente scusa ai lettori, ma tuttavia proverò a esporlo in modo chiaro. La “Istituzione e disciplina del Registro regionale dei Comuni con prodotti De.Co.” è prevista dalla Legge regionale 20 luglio 2021, n. 7 che all’art.3 comma 1 così recita:
“1. È istituito il Registro regionale dei Comuni con prodotti De.Co., di seguito denominato Registro, all'interno del quale sono iscritti i Comuni e i relativi prodotti De.Co. che hanno ottenuto la denominazione, nonché le aziende e tutte le forme associative, comitati, consorzi che effettuano le produzioni a denominazione comunale, con ogni notizia utile all'individuazione delle speciali caratteristiche dei prodotti, della localizzazione e dell'estensione della zona di produzione, nonché dell'epoca nella quale la stessa risulta iniziata, ad opera di chi e da chi è proseguita.” Il comma 3 del medesimo articolo stabilisce che: “I soggetti iscritti al Registro di cui al comma 1 (quindi anche le aziende, nel nostro caso le tante pizzerie presenti sul nostro territorio n.d.r.) possono esporre il logo distintivo e farne uso nella propria attività pubblicitaria, secondo le modalità stabilite dalla Regione con apposito atto”. Ma il Regolamento Regionale 12 ottobre 2022, n. 11 di attuazione della legge istitutiva della De.Co All’art. 4 (Casi di incompatibilità dell'iscrizione nel Registro regionale) comma 2 stabilisce che “Non possono essere iscritti nel Registro regionale prodotti oggetto di brevetto”. Sul sito della Pizza al Metro, nel racconto della storia del prodotto (https://www.pizzametro.it/la-storia/) si legge che: “Dal BREVETTO del 1960, altro passaggio importante è stata la creazione dell’ “Università della pizza“. Infatti, grazie al suo talento, Luigi Dell’Amura è riuscito a dare inizio ad una vera scuola che ha cambiato radicalmente i criteri dell’elaborazione della farina per la preparazione della pizza e, soprattutto, il modo di intendere questo prodotto, frutto dell’ingegno e dell’arte del pizzaiolo.” Dunque la dicitura “Pizza al Metro” appare essere stata brevettata e di conseguenza la dicitura “pizzadivicoalmetro” se usata come logo distintivo o usata per pubblicizzare un esercizio commerciale diverso dalla titolare del brevetto provocherebbe confusione con il nome o con il segno distintivo legittimamente usato dalla ditta “Pizza al Metro” da Gigino, in violazione dell’art.2598 del Codice Civile. E infatti la ditta in parola ha già provveduto a tutelarsi diffidando chiunque all’uso della dicitura “pizzadivicoalmetro”. Per questo credo che sarebbe necessario ripensare al nome da dare alla De.Co per valorizzare la pizza di Vico Equense, in modo da evitare dispute e conflitti tra gli operatori del settore e di riflesso un danno all’immagine della pizza Vicana e della intera Città.”
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