Vico Equense - Pasquale Paola, l'agente di polizia scelto originario di Vico Equense, quel giorno è l'autista del capo della squadra mobile, Antonio Ammaturo. I due si salutano, poi la macchina su cui sono a bordo esce dall'edificio dove abita il vicequestore, in piazza Nicola Amore. Sono le 16.45. Fuori del palazzo l'auto è attesa da altre persone. E' il commando delle Brigate Rosse. Hanno pistole e mitragliette. Ammaturo e Paola hanno solo il tempo di rendersi conto di ciò che sta accadendo. Una Fiat 128 gli sbarra la strada, poi un fiume di pallottole. La morte per i due è istantanea. Le spoglie di Pasquale Paola riposano a Vico Equense, e oggi alle ore 16, si terrà la consueta cerimonia commemorativa, che si svolge ogni anno al cimitero di San Francesco. Alle ore 17, invece, nella sala delle Colonne dell’Istituto Santissima Trinità e Paradiso si terrà la terza edizione del premio Pasquale Paola, “Quest’anno – spiega il fratello Tonino Paola -, saranno premiati gli alunni degli Istituti Comprensivi “Costiero” e “Caulino”. E anche alcuni vigili urbani e poliziotti. Molto probabilmente sarà presente anche il questore.” Pasquale Paola aveva 32 anni quando fu ucciso e sin da ragazzino aveva dimostrato uno sviscerato amore per la divisa. La indossò per la prima volta nel 1970, quando entrò nella Polizia. Dopo aver frequentato la suola di allievi di Alessandria e la scuola sottufficiali di Nettuno, prestò servizio a Torino, Novara e, infine, presso la Questura di Napoli. Nel 1981 fu premiato per servizio di Polizia giudiziaria di speciale importanza. Con decreto del Presidente della Repubblica, in data 3 maggio 1984, alla memoria dell’agente Pasquale Paola, fu conferita la medaglia d’oro al valore civile con la seguente motivazione:
«Autista di funzionario di pubblica sicurezza impegnato in rischiose operazioni di Polizia giudiziaria, assolveva il proprio compito con serena dedizione ed alto senso del dovere, pur consapevole dei rischi personali connessi con la recrudescenza degli attentati contro i rappresentanti delle Forze dell’ordine. Riportava mortali lesioni in un feroce e proditorio agguato sacrificando la vita a difesa dello Stato e delle istituzion»”. Le sue spoglie riposano nel cimitero di San Francesco, e sulla lastra di marmo che le racchiude è scritto «A ricordo dei posteri questi grandi eroi non dovranno mai essere dimenticati».
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