giovedì 5 settembre 2024

Codici per i B&b, procedure a rilento

di
Massimiliano d'Esposito - Il Mattino

Dal primo settembre è scattato l'obbligo del Cin, il Codice identificativo nazionale, per tutte le strutture ricettive. Anche la Campania si è adeguata alla normativa prevedendo l'iscrizione alla banca dati ma diversi esercenti lamentano difficoltà per completare la procedura. In realtà titolari e gestori delle attività turistiche hanno ancora un po' di tempo per mettersi in regola. Il termine perentorio per richiedere il Cin è fissato in 60 giorni dalla pubblicazione dell'avviso. Il primo passo prevede l'accesso alla piattaforma regionale con Spid o Cie, poi bisogna inserire il Codice unico regionale delle strutture ricettive (Cusr). A questo punto si possono verificare ed eventualmente completare i dati presenti sul database. Gli esercenti che ancora non siano in possesso del Cusr possono richiederlo al Suap del Comune dove ha sede l'esercizio. Le informazioni saranno poi trasmesse alla banca dati nazionale che provvederà a rilasciare il Cin che potrà essere acquisito inserendo Spid o Cie del titolare o del gestore. «Ho seguito tutta procedura prevista ma una volta avuto accesso al portale la mia struttura ricettiva non compare - spiega il titolare di una casa vacanze gestita in forma non imprenditoriale -. Eppure siamo in attività da più di 10 anni ed abbiamo già il Cusr. Vogliamo adeguarci alle disposizioni di legge ma così è complicato». Problemi comuni a molti esercenti.

  «La maggior parte delle strutture ricettive che in questi giorni hanno avviato la relativa procedura non riescono a portarla a termine - spiega Sergio Fedele presidente di Atex -. È molto importante che il governo e la Regione forniscano le necessarie informazioni e mettano a disposizione funzionari che possano intervenire per far superare tali difficoltà a operatori che vogliono ottenere il Cin per operare nella legalità e nella trasparenza. Occorre ad esempio prevedere un numero verde per aiutare tutti coloro che non riescono a completare l'iter». Difficoltà che si riscontrano in modo particolare a Napoli, ma che emergono anche in altre località turistiche campane. «Nel capoluogo ci sono centinaia di strutture in attesa del Cusr, ma il Comune non evade le richieste - conclude Fedele -. Occorre che le amministrazioni si organizzino, altrimenti saranno responsabili di lasciare nell'illegalità tantissime strutture».

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