giovedì 5 settembre 2024

Vico Equense. Imbrattati i muri della scuola sui social attacchi al sindaco

di Ilenia De Rosa – Il Mattino 

Vico Equense - «Impegniamoci tutti a scoraggiare questi atti di inciviltà». Con queste parole don Pasquale Vanacore, parroco di Ticciano, si è rivolto ai membri della comunità a seguito di un atto vandalico, esortando a un maggiore rispetto per i luoghi e le persone. Le pareti della scuola della frazione collinare di Vico Equense sono state imbrattate con scritte e disegni, alcuni dei quali poco dignitosi. Le mura di un luogo che dovrebbe essere custode di cultura, educazione e istruzione sono piene di scritte realizzate con pennarelli e spray rossi, neri, verdi. «Se la vita ti inganna, fatti una canna» è tra le frasi che appaiono oggi, a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico. A lamentarsi è stata la preside Alberta Maresca che dirige l'istituto comprensivo «Caulino» di cui il plesso di Ticciano fa parte. E in un attimo le foto sono diventate virali generando indignazione. Ma non solo. Qualcuno ha voluto accendere i riflettori su altri aspetti. «Al sindaco e a tutte le anime che si scandalizzano di quanto successo scrive sul suo profilo Facebook Michele Cannavacciuolo - chiedo se trovano il tempo di dare risposte: come mai il cortile della scuola viene usato come discarica? Come mai le finestre dell'edificio non vengono protette da grate movibili, per evitare danni da pallonate? Come mai non viene mai pulita l'area da erbacce e monnezza? Possiamo fare gli struzzi, possiamo incolpare dei ragazzi. Secondo me colpevoli solo di avere voglia di vivere in un mondo migliore». Sono in molti a denunciare una situazione di disagio che dura da tempo e a sottolineare che nel borgo di Ticciano «non c'è nulla per i ragazzi». Le famiglie chiedono maggiore attenzione: non esistono luoghi di aggregazione, né posti dove possono praticare attività sportive. «Il plesso di Ticciano è lasciato a sé stesso, mentre lo spazio esterno potrebbe essere adibito a palestra, o semplicemente abbellito, senza neanche troppi costi scrive Katiuscia Buonocore -. Basterebbe un poco, un minimo di interesse. Il plesso a Fornacelle cade a pezzi, eppure è una struttura relativamente recente, costata soldi, nostri dei contribuenti. A tutti noi sta bene. Non sarà una canna la soluzione e forse neanche il problema, di sicuro questi figli qualcuno li ha ingannati. Ma certo non la vita».

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